Tari, “E io pago!”. Riccardi: “Quando si tratta di prendersi i meriti per Gigi D’Alessio, tutti pronti”

Tari, “E io pago!”. Riccardi: “Quando si tratta di prendersi i meriti per Gigi D’Alessio, tutti pronti”
In premessa, per evitare le solite strumentalizzazioni, ed essendo un uomo libero da condizionamenti, esprimo il mio parere pur restando convinto di aver sostenuto convintamente l’amministrazione La Marca. Ma non posso aderire alla richiesta di qualche conoscente che sostiene che un’amministrazione vada difesa sempre, o peggio ancora, che “i panni sporchi si lavano in famiglia”. Ebbe a dirlo un giovane Giulio Andreotti. Io conosco solo la mia famiglia. Quando pensavo di averne un’altra, mi sono ritrovato in un covo di vipere.
Ho atteso con ansia il comunicato del Sindaco, poi diventato un video, anche di notte, come mi succedeva da piccolo con l’Italia ai Mondiali di calcio o l’imbarcazione di vela “Azzurra” all’America’s Cup. Oggi, con Sinner, il tennista.
Dopo aver ascoltato il video, prima ancora di entrare nel merito delle cose dette, mi sono chiesto — come diceva il mitico Carrano, allenatore del Manfredonia Serie D 2003/2004 —: “Chi è questo scienziato?”, quando si trovava di fronte a collaboratori poco dotati. Ed io mi chiedo: chi sono gli esperti di comunicazione che stanno dietro al Sindaco? Da quale scuola li hanno presi? Voglio conoscerli. Sono dei geni. Gente che merita altri palcoscenici. Le riprese? La lettura? Una regia straordinaria, da Oscar. Con un esito nefasto: una valanga di critiche — per essere buoni —, con tutti i suoi maggiori sostenitori rintanati davanti al computer nell’assoluto silenzio. Conosco la tecnica: quando si tratta di prendersi i meriti per Gigi D’Alessio, tutti pronti. Quando si rischia la popolarità con la TARI, meglio stare al fresco, a casa, chiaramente.
Nel merito, il Sindaco non ha dato alcuna risposta. Ha semplicemente affermato una cosa gravissima: i cittadini di Manfredonia, dopo essere stati rapinati nel 2019 e nel 2020, sono stati oggetto di una tassazione TARI 2023 e 2024 errata, invertendo i costi fissi con quelli variabili e viceversa.
Determinando, di fatto, un’evidente differenza con il calcolo TARI 2025. Un errore grossolano, unico nel suo genere in Italia. Sì, perché da noi o le cose le fai bene o non le fai affatto.
Nulla ha detto il Sindaco su come intende ovviare a questo macroscopico errore. Si tratta di circa 28.000 contribuenti. Secondo un calcolo approssimativo, sono alla pari quelli che devono ricevere importi, avendo pagato di più, e quelli che invece devono integrare la TARI 2023–2024. Per importi in positivo o in negativo che vanno da 1 euro fino a 1.500 euro.
Chiaramente, questa attività esporrà il Comune a un lavoro faticoso, con un aggravio di costi notevole, che qualcuno dovrà spiegare chi pagherà e come. Non sono da escludersi anche class action da parte di associazioni dei consumatori, visto che è caduto — imbarazzante — il sipario sulla vicenda.
Sempre il Sindaco ha sostenuto di aver individuato responsabilità e responsabili. Per essere stato così preciso, devo ritenere che ci siano provvedimenti imminenti. Certo, la lista è lunga ed è francamente preoccupante che, nella catena delle responsabilità, nessuno si sia accorto dell’errore. Figuriamoci su questioni ancora più delicate: gli occhi dovranno stare aperti con un’impalcatura d’acciaio.
Sostanzialmente, nulla hanno rilevato: • il Segretario generale con il suo parere di legittimità; • il Dirigente delle Finanze; • i Revisori dei conti con i loro pareri; • i componenti della Giunta e i consiglieri comunali, prima e dopo, con il compito di vigilare e controllare l’attività della Giunta; • un Commissario del Prefetto.
Sono tutti responsabili, chiaramente con la necessaria gradualità che il caso impone.
Senza dubbio, l’errore è stato possibile rilevarlo solo ed esclusivamente per giustificare alcuni aumenti spropositati che — per gli importi che ho indicato — sono importanti, e che, con una necessaria compensazione, continueranno ad esasperare gli animi.
Sindaco, su determinate questioni abbandoni la navigazione a vista. Lasci stare la pletora di esperti di tutto che lo hanno depilato integralmente (mi chiedo come faccia a non sentire dolore). Si affidi alla semplicità. Abbandoni il vecchio metodo: se le cose vanno male, è colpa di quelli di prima; se vanno bene, è tutto merito nostro. Ad oggi, quello che di buono è stato realizzato è ancora frutto del passato, anche del più recente.
Nell’ultimo comunicato sulla TARI avevo posto delle questioni elementari, che ripropongo ancora una volta, nella speranza possano servire:
• decidere il destino di ASE, sulla base di dati oggettivi;
• rendere pubblici e chiari i costi del servizio;
• spiegare l’uso dei fondi già versati dai cittadini nel 2019 e 2020; • attivare finalmente le infrastrutture esistenti.
Oggi, a Manfredonia, pagare le tasse è come tirare una monetina: non sai mai se stai dando troppo, troppo poco, o tutto per niente. Ma la democrazia locale non può ridursi a un tiro di dadi — né a un video postato di fretta per provare a placare il malcontento. La verità è che, dietro ogni bolletta sbagliata, c’è un cittadino che si sente preso in giro. E dietro ogni silenzio istituzionale, c’è una comunità che sta imparando a non fidarsi più. Attenzione: quando un popolo perde la fiducia, non la restituisce più. Neppure con il miglior comunicato. Neppure con il miglior video. Lo dico consapevolmente: anche io ho fatto errori.
Angelo Riccardi
Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Puglia dal 14 novembre 2011 nell’elenco dei Pubblicisti n. 145000