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Strage di Erba, ecco perché il caso si riapre

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Strage di Erba, ecco perché il caso si riapre

La notizia era nell’aria, soprattutto dopo gli ultimi sviluppi rivelati dalla trasmissione Le Iene, ma adesso è certezza: si deciderà sulla revisione del processo per la Strage di Erba.

Fissata al 1° marzo, dopo un iniziale no, l’udienza al termine della quale i giudici decideranno sull’istanza di revisione della sentenza di condanna, presentata dai difensori dei due coniugi e dal sostituto pg di Milano.

La coppia è accusata dell’uccisione di Raffaella Castagna, il figlio Youssef Marzouk (di poco più 2 anni), la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini.

Perché il caso si riapre?

Vi sono infatti alcuni nuovi testimoni e una serie corposa di consulenze alla base della richiesta di revisione.

Uno di testi, “mai sentito all’epoca dei fatti” è un uomo che abitava nella casa della strage, secondo il quale quest’ultima era una “base dello spaccio” e vi sarebbe stata una faida con un gruppo rivale. 

Altro testimone citato dalla difesa è “un ex carabiniere che riferisce delle indagini e delle parti mancanti del 50% dei momenti topici delle intercettazioni”.

Un ultimo elaborato riguarda la testimonianza di Mario Frigerio, diventato principale testimone dell’accusa che riconobbe Olindo in aula. Una versione in dibattimento che, per i legali, contrasterebbe con quanto dichiarato da Frigerio nell’immediatezza, nel letto d’ospedale.

Anche la ricostruzione nelle sentenze della morte della moglie di Frigerio, Valeria Cherubini, contrasterebbe con quella emersa dalle loro consulenze.

La Strage di Erba, probabilmente, verrà riscritta.

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