Scudetto Napoli, De Laurentiis a tutto campo: “Ora cambio il calcio: ecco il mio sogno americano”

La vittoria dello Scudetto del Napoli, dopo ben 33 anni, continua a inorgoglire il popolo napoletano e i tifosi di tutta l’Italia. Dopo l’euforia dei festeggiamenti ha parlato per la prima volta, in una lunga intervista rilasciata al direttore di Repubblica Maurizio Molinari, Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli campione d’Italia. 

“È uno scudetto che premia i napoletani, lo aspettavano da 33 anni e quini qualunque augurio anche per il futuro è ben accetto”, ha esordito il presidente. 

La gioia per il Napoli, però, è qualcosa che serve per guardare al futuro. Il primo obiettivo è l’educazione dei più giovani. De Laurentiis lancia un appello al ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara. “Pregherei il ministro dell’istruzione di immaginare un paio di lezioni al mese da un’ora, dove lo Spalletti o l’Ancelotti della situazione comincia a raccontare agli studenti, dalle elementari alle superiori, così una partita, che cosa significa un modulo e quali sono i ruoli dei giocatori. I giovani non sono tutelati da un’attività genitoriale corretta, un po’ per convenienza, un po’ per ignoranza”.

Poi i problemi del calcio, degli stati e l’idea di un nuovo modo di fruire il calcio: finalmente per tutti, famiglie incluse. “Il calcio è il gioco più antico del mondo, talmente antico che pensare che debba rimanere così com’è, è sbagliato. Noi abbiamo un grandissimo problema con gli stadi: tranne qualche rara eccezione, sono obsoleti, la partita si vede male, c’è la pista d’atletica come a Napoli o a Roma”. 

Ecco la proposta. “Vogliamo portarvi le famiglie? Vogliamo far sì che allo stadio si possa rimanere tutta la giornata a divertirsi, a mangiare? Io allo stadio celebrerei i matrimoni e le prime comunioni. Magari la Chiesa si potrebbe inquietare, ma basterebbe montare un altare benedetto, noi lo abbiamo fatto in ritiro a Dimaro: quante volte è venuto il cardinale Sepe a officiare la messa e nessuno si è scandalizzato? Il campo di calcio è sottostimato e sottoutilizzato, potrebbe produrre benefici sul fatturato”.