Daniela Santanchè indagata dal 5 ottobre scorso. Meloni pensa a un passo indietro della ministra
Sulle vicende che riguardano la ministra del turismo Daniela Santanchè, nonostante il discorso di ieri in Senato, c’è ancora bufera politica. La ministra, che ieri ha dichiarato di non essere indagata, risulta nel registro degli indagati per bancarotta e falso in bilancio dallo scorso 5 ottobre. Dunque, le inchieste di “Report” hanno seguito un percorso che era già sotto il vaglio degli inquirenti. La ministra rientra nell’inchiesta sul dissesto finanziario delle società del gruppo Visibilia.
Con lei, esponente di spicco del partito di Giorgia Meloni, altri cinque soggetti che hanno ricoperto alcune cariche nelle aziende: dal compagno della senatrice, ed ex presidente di Visibilia Editore, Dimitri Kuntz D’Asburgo, la sorella della Santanchè Fiorella Garnero, due ex consiglieri del cda come Massimo Cipriani e Davide Mantegazza e l’ex presidente del collegio sindacale Massimo Gabelli.
Le indagini è rimasta secretata per i primi tre mesi (come da articolo 335 comma 3 bis del codice di procedura penale quando sussistono specifiche esigenze d’indagine). Dopo tre mesi, però, il segreto non può più perdurare e, dunque, i legali della ministra da gennaio avrebbero potuto sapere se la Santanchè fosse soggetta a un procedimento penale.
La certezza delle indagini, ora, potrebbe aprire una crepa nella maggioranza di Giorgia Meloni. Dopo il risultato non proprio brillantissimo della ministra in Senato, le cose si potrebbero ulteriormente complicare. Fonti giornalistiche hanno annunciato che la premier potrebbe chiedere alla ministra di fare un passo indietro. In un primo momento, però, Meloni aveva annunciato l’addio in caso di rinvio a giudizio, ma la situazione – sul fronte Santanchè – si sta facendo sempre più calda e potrebbe far implodere la maggioranza di governo. La Lega e Forza Italia, infatti, potrebbero non gradire questa linea morbida sul caso Santanchè e potrebbero aprire una vera e propria crisi di governo che Meloni dovrà gestire in fretta.