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Ripercorriamo le più famose ricette pugliesi per il Natale

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Finalmente, come ogni anno, sono arrivate le festività natalizie, un periodo molto speciale che unisce la famiglia per vivere insieme momenti di serenità, allegria e relax con un unico comune denominatore: stare insieme e mangiare.

Il nostro caro e amato Bel Paese, tuttavia, offre un patrimonio enogastronomico invidiabile da tutto il mondo, ma che si sbizzarrisce soprattutto nel periodo natalizio grazie alla presenza di numerosissime pietanze tipiche di ogni regione e riconducibili al Natale.

Tra di esse annoveriamo sicuramente i tortellini in brodo romagnoli, gli agnolotti del Plin piemontesi, i casoncelli alla bergamasca, i canederli, il risotto alla Trevigiana e i cappelletti in brodo, solo per citare le specialità settentrionali e del centro Italia.

Che dire del Sud e, in particolare, della Puglia? Analizziamo le più famose ricette pugliesi per il Natale suddividendole a seconda dell’esatta ricorrenza natalizia, dalla vigilia alla cena di Natale, che vede oltre il 91% dei pugliesi pronti a consumare in casa i vari pasti.

Le ricette per la cena della vigilia

L’indiscusso protagonista della cena della vigilia in Puglia è sicuramente il pesce che, da tradizione, viene offerto ai commensali in molteplici varietà e in diverse preparazioni.

L’antipasto è caratterizzato dalla frittura di pesce, composta da totani e seppie, seguita dalle cozze condite con una lacrima di limone. L’antipasto viene corroborato e rinforzato dalle pettole salate pugliesi, speciali e deliziose palline di pasta fritte nell’olio extravergine d’oliva, per poi passare alle specialità regine dell’antipasto: i panzerotti farciti con la mozzarella e il pomodoro e la focaccia della tradizione, come quella barese, adornata da rosmarino, cipolle rosse, olive e capperi, senza dimenticare lo speciale apporto dell’olio extravergine di qualità!

I primi piatti sono ovviamente a base di pesce: si passa dalla pasta con le vongole agli spaghetti alle alici o con ragù di pesce, per poi passare al capitone, protagonista della vigilia: esso viene preparato in umido o arrostito e viene seguito dal baccalà fritto o rosolato in padella con patate, pomodorini e aromi vari.

Il pranzo di Natale

Il pranzo di Natale pugliese vede come protagonisti alcuni primi piatti della tradizione: tra di essi vi sono i tagliolini in brodo, le fettuccine, le lasagne e la pasta al forno.

Dopo essersi abbuffati con queste specialità succulenti, si passa al corteo dei secondi, composto dalle cime di rapa stufate e condite da patate al forno o da melanzane sott’olio.

Un ruolo importantissimo nel pranzo di Natale pugliese lo ricoprono i lampascioni della tradizione, bulbi amarognoli fritti in pastella o serviti come accompagnamento dell’agnello al forno, il tutto condito dall’olio extravergine d’oliva che non deve mai mancare.

A fine pranzo, i commensali sono soliti consumare un po’ di frutta secca e i dolci tradizionali pugliesi, come le cartellate e i mostaccioli. Un’abbinata perfetta per scambiarsi reciprocamente i regali di Natale, anche se non per tutti è stato così.

La cena di Natale

La cena di Natale pugliese continua sulla falsa riga del pranzo: il più delle volte, infatti, le pietanze si ripetono, se possibile in versione ancora più large.

I primi piatti della cena natalizia vengono capitanati dai cavatelli ai frutti di mare, con gamberetti, polpi e calamari puliti e fatti saltare in padella con abbondante olio e aglio grattugiato, oltre che con il sugo del pomodoro.

In alternativa, si consumano le orecchiette con le cime di rapa, grande classico pugliese che nel menù di Natale non può mancare. Come secondo piatto, i commensali pugliesi si deliziano con l’agnello al forno con le patate alla leccese, fritte e sistemate nel tegame.
L’agnello viene tagliato in piccoli pezzi, rosolato con del vino rosato salentino e adagiato sul letto di patate con una spolverata di formaggio pecorino dolce e prezzemolo.

Per concludere, si passa ai dolci, con le pettole, le cartellate e il calzone di castagne, una speciale preparazione caratterizzata dal mosto cotto che funge da impanatura e dalla crema di castagne usata come farcitura.

È importante non sprecare gli avanzi

L’enorme quantità di cibo preparato (vedi i 280 milioni spesi dai pugliesi a tavola) prevederà la certa rimanenza di un modesto quantitativo di avanzi.

Tuttavia, anziché sprecarli o gettarli nella pattumiera, perché non elevarli a protagonisti di ricette più semplici e creative da preparare nei giorni successivi al Natale?

Il cibo è una materia prima preziosissima e non va sprecata: un ottimo modo per evitare ciò è lasciarsi andare all’inventiva e alla creatività, sbizzarrendosi nella realizzazione di primi piatti, secondi o dessert innovativi da offrire ai commensali nei giorni che separano Natale da Capodanno.

Gli avanzi dell’agnello vengono utilizzati per creare gustosi secondi, le patate rimaste fungono da condimento o da antipasti mentre le lasagne o la pasta al forno vengono riorganizzate in piccole porzioni per essere consumate nei giorni successivi.

Diamo una mano in famiglia

Non lasciamo che siano le persone anziane, anche se obiettivamente le più abili in cucina, preparino tutto il cibo: è importantissimo anche il nostro apporto in tal senso.

Un buon modo per dar loro una mano è aiutandole nelle preparazioni o acquistando loro dei moderni gadget per la cucina, come planetarie, robot da cucina e alternative al bimby, per far si che la cena della vigilia, il pranzo e la cena di Natale siano occasioni indimenticabili!

Il contributo di ogni componente della famiglia consentirà sicuramente di imprimere meglio il ricordo delle festività natalizie appena trascorse nel proprio cuore e nella propria mente.

In conclusione, come abbiamo esaminato, la tradizione enogastronomica natalizia pugliese è incredibilmente particolare e ricca: le pietanze preparate hanno il potere di corredare perfettamente le ore passate in famiglia, tra ricordi, aneddoti, risate, giochi e, soprattutto, buon cibo!

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Redazione

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