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“Questo mondiale non si sarebbe dovuto giocare”: la Rai contro la FIFA e i Mondiali in Qatar

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Ieri sera, in occasione dell’inizio dei Mondiali di Calcio 2022 in Qatar, è andata in onda la prima puntata di un programma di approfondimento che commenterà tutte le partite di questo importante mondiale. Il Circolo dei Mondiali è l’appuntamento che ci terrà compagnia in questi giorni sportivi. Il programma andrà in onda ogni giorno dopo la partita serale e commenterà tutta la giornata di calcio. L’appuntamento sarà condotto da Alessandra De Stefano, direttrice di Rai Sport, accompagnata in studio da Sara Simeoni, Jury Chechi e Diego Antonelli.  

La Rai, che trasmetterà tutte le 64 partite di questo mondiale, ieri ha inaugurato questi appuntamenti di commento sportivo con un editoriale molto importante della stessa De Stefano, direttrice di Rai Sport. Dopo le polemiche su questi Mondiali, sicuramente i più commentati della storia, la direttrice di Rai Sport ha scelto di raccontare il perché la Rai ha deciso di mantenere i diritti di trasmissione.

Ieri, infatti, in apertura del Circolo dei Mondiali, De Stefano ha dichiarato: “Questo Mondiale non si sarebbe dovuto giocare. O meglio non si doveva assegnare al Qatar, che si è offerto allo sport più bello del mondo calpestando i diritti umani, corrompendo, imbrogliando, grazie alla complicità dei signori del football, che glielo hanno venduto nel 2010. Gli stessi che all’inizio volevano che si giocasse un Mondiale in estate, nel deserto, pensate un po’: una cosa impossibile, eppure tutto ha un prezzo. A proposito delle cifre, nelle casse della Fifa questo evento planetario porterà 5 miliardi e mezzo di dollari”. 

Perché, dunque, la Rai ha scelto – nonostante l’assenza dell’Italia dalla competizione – di confermare la messa in onda delle partite? La risposta della direttrice. “Quindi, quando il sogno di andare ai Mondiali da campioni d’Europa è sfumato, noi ci siamo interrogati sul senso di questo Mondiale senza l’Italia. Aveva senso fare la trasmissione? Aveva senso tenerlo in esclusiva? Decidere non è stato facile, poi ci siamo detti che il Mondiale è di tutti, e non di qualche privilegiato, così come sono le Olimpiadi, le Paralimpiadi, e non solo questi, ma i tanti eventi sportivi che la Rai da sempre porta nelle nostre case, perché questa è la nobiltà del servizio pubblico, questa è l’essenza della Rai”. 

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