Purgatori, due indagati per omicidio colposo. Mentana: “Si faccia luce sulla sua morte”
Morte Purgatori. La procura di Roma ha inserito nel registro degli indagati due persone che lavorano in una delle due cliniche dov’era stato curato Andrea Purgatori, morto martedì mattina dopo una breve e fulminante malattia. Dopo la denuncia dei suoi familiari, la Procura ha indagato questi due medici con il capo di accusa di omicidio colposo. Purgatori, all’età di 70 anni, aveva avuto un tumore ai polmoni a cui si erano aggiunti alcuni problemi cerebrali. I parenti del giornalista, che subito dopo la morte hanno presentato una denuncia formale alla Procura romana, sospettano che ci sia stato qualche errore nella diagnosi della sua malattia e, di conseguenza, anche nelle cure.
Ieri, Enrico Mentana, amico di Purgatori e direttore del Tg La7, è intervenuto a Metropolis, il talk show di Repubblica, e ha raccontato alcune cose sulla malattia del giornalista e conduttore di “Atlantide”. “Lui sapeva che lottava contro un male pericolosissimo, il tumore al polmone, che doveva riguardarsi, che doveva affrontare delle cure. Non si prospettava il rischio immediato che si è purtroppo concretizzato. Ma su questo dobbiamo stare due passi indietro”.
Bisognerà aspettare l’autopsia prima e poi le inchieste della magistratura per accertare eventuali negligenze. “È vero che lui ha vissuto di inchieste e rivelazioni, ma non ci aspettiamo inchieste e rivelazioni qui, se non quelle tra buona e mala sanità. Non siamo i suoi familiari né i suoi medici. È legittimo che la famiglia avanzi un sospetto ed è giusto che si faccia chiarezza per via giudiziaria. E questo passa attraverso un’autopsia, quando si ipotizza negligenza nelle cure si procede così”.
E ancora: “Si sta discutendo se quelle nel cervello di Andrea invece di essere delle metastasi fossero delle ischemie. Ovvio che in questo caso le cure avrebbero dovuto essere diverse. Ma mi fermo qui, non sono cose di cui possiamo parlare noi”.