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Piemontese: “Sui tratturi polemiche fondate su una bufala: altro che ridimensionamento, gli uffici sono stati potenziati”

Le strade e le opere di viabilità dell’ex Ente Riforma e Sviluppo Agricolo Pugliese devono essere trasferite ai Comuni e alle Province perché lo dice una Legge: la legge regionale numero 9 del 19 giugno 1993 che sciolse l’ERSAP, un ente risalente al dopoguerra. È poi una legge nazionale, il Codice della Strada, a prevedere, in base alle tipologie dei collegamenti svolti, la classificazione delle strade in statali, regionali, provinciali e comunali, non esiste la possibilità siano affidate ai Consorzio di Bonifica.

“Se Franco Landella ha altri ordinamenti giuridici di riferimento, ce lo faccia sapere”, dice l’assessore regionale al Bilancio e alla Programmazione unitaria, Raffaele Piemontese, replicando a un comunicato stampa diffuso nella giornata di ieri dal sindaco di Foggia circa il trasferimento delle strade rurali dalla Regione al Comune. 

Il processo di trasferimento è in atto da vent’anni e prosegue con cessioni gratuite, sottoscritte con atti notarili verso tutti i Comuni pugliesi che hanno acquisito senza alcuna riserva il patrimonio stradale loro destinato.

Viste le peculiarità del trasferimento, gli uffici regionali competenti hanno più volte invitato, con note formali, l’Amministrazione comunale di Foggia a un tavolo tecnico per consentire la definizione delle modalità tecnico-amministrative per l’attuazione del passaggio, anche e soprattutto nell’interesse proprio del Comune di Foggia. Scopo del tavolo tecnico era, infatti, principalmente definire l’effettiva individuazione del patrimonio di cui si parla.

oggi non c’è stato alcun atto unilaterale predisposto o adottato dalla Regione. Né dal Comune di Foggia sono mai pervenute note ufficiali in risposta ai ripetuti inviti, proposte fattive e tanto meno contestazioni ai disposti normativi ormai consolidati.

“Una sinergia istituzionale è necessaria non solo per adempiere a un obbligo di legge – spiega Piemontese – ma perché la Regione e Comuni come quello di Foggia devono farlo a vantaggio dell’utenza che non è giusto paghi i ritardi, le furbizie o le polemiche elettorali di nessuno”.

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Altro argomento di polemica totalmente infondato ha riguardato il presunto ridimensionamento o la cancellazione degli storici uffici foggiani che si occupano di tratturi, non solo gestendo gli atti sul demanio armentizio di concessione, alienazione e trasferimento a enti, ma anche di pianificazione e valorizzazione dei tratturi stessi e di supporto alle amministrazioni comunali nella redazione dei Piani Locali di Valorizzazione.

“La bufala che è addirittura andata a finire anche in Parlamento circa chiusure e declassamenti – dice ancora l’assessore regionale Raffaele Piemontese – è piombata, paradossalmente, proprio mentre più fervono le attività degli uffici foggiani, gli unici fra tutte le sedi territoriali dell’Amministrazione regionale, che siano stati rafforzati con il distacco di due brave ingegneri che stanno lavorando alla georeferenziazione e allo sviluppo dei temi per la valorizzazione dei tratturi, su cui si innesteranno le elaborazioni dell’Università degli Studi di Foggia, della Provincia di Foggia e del Politecnico di Bari”.

Un processo incalzante che origina dalla Legge regionale che ha istituito il Parco dei Tratturi di Puglia e che si è definito concretamente con le Linee guida per la formazione del Documento Regionale di Valorizzazione approvate appena il 19 dicembre scorso dalla Giunta regionale: “Come si vede – conclude Piemontese – la centralità di Foggia in questa tradizione millenaria si conferma non con le chiacchiere, ma con competenze e opportunità concrete che metteremo a disposizione di tutta la Puglia”.

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Redazione

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