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Pec quasi obbligatoria da luglio

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A partire dal 6 luglio 2023 sarà necessario possedere un indirizzo di Pec per poter ricevere multe cartelle esattoriali che non verranno più recapitate tramite le classiche raccomandate cartacee.

La novità fa parte della riforma fiscale del governo Meloni e, come riporta il Messaggero, riguarderà anche detrazioni e rimborsi fiscali.

Uno step fondamentale per dire addio alla vecchia raccomandata (che resterà ancora un’opzione almeno fino al 30 novembre) e snellire e velocizzare la comunicazione con il cittadino grazie a Inad, ovvero l’Indice nazionale dei domicili digitali, dove gli utenti possono registrare un indirizzo di Posta elettronica certificata utile per ricevere tutte le comunicazioni ufficiali da parte della Pa.

La Pec (Posta elettronica certificata) si presta a diventare uno strumento sempre più utile, non solo per professionisti e aziende – per i quali è già obbligatoria – ma anche per il cittadino. Ad oggi è infatti il solo strumento concretamente utilizzabile per il domicilio digitale, su cui ricevere tutte le comunicazioni della PA.

Cos’è la Posta certificata (PEC), l’obbligo e quando è nata

La Posta Elettronica Certificata (PEC), obbligatoria per le aziende, la Pubblica Amministrazione e i professionisti, viene anche utilizzata dai cittadini in misura sempre più consistente. La PEC italiana ha così acquisito un valore determinante e oggi costituisce un servizio esclusivo nel panorama europeo. In tal senso i servizi elettronici europei di recapito certificato sono la naturale evoluzione della Posta Certificata. In questo scenario, con la Determinazione nr. 233 del 9 agosto 2022, AgID ha adottato le “Regole tecniche per i servizi di recapito certificato a norma del regolamento eIDAS . 910/2014”. Queste regole tecniche hanno consentito l’avvio della migrazione dei sistema PEC verso la REM (Registered Electronic Mail – un particolare Servizio Elettronico di Recapito Certificato – SERC) sistema di messaggistica conforme al sopra citato Regolamento eIDAS.

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