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Parliamo Manfredoniano: “Natéle p’u mósse de jónde…”

Natéle p’u mósse de jónde…

Esiste una canzoncina su melodia pastorale di ciaramelle:

Mo vöne Natéle, mo vöne Natéle,
faciüme li pèttele e ‘i cartellète,
i nannarjille e i cavenzuncjille.

Natéle p’u mósse de jónde,
e döpe Natèle facimme li cónde.

A mangè te vöne lu góste
e a pajé te vöne la sóste

= Ora arriva Natale: prepariamo le frittelle e le cartellate, gli struffoli e i calzoncini. Natale con la bocca (per l’abbondante mangiare) piena di unto, e dopo Natale facciamo i conti: a mangiare ti è venuto il gusto, a pagare ti è venuto il nervoso.

Si cita spesso solo il verso Natéle p’u mósse de jónde…, tanto tutti sanno com’è il seguito.

Questo per dire che è il momento giusto per gustare le squisitezze: c’è sempre tempo per pagare e per pentirsi di essersi ingozzati…

È il manfredoniano Carpe diem = Cogli l’attimo (favorevole).

tratto da: http://www.parliamomanfredoniano.it/natele-pu-mosse-de-jonde/

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