Cronaca Italia

Parla Santoro: “Un boss che fa i selfie non mi convince. Non aveva più il problema di farsi prendere, sta morendo”

Dopo tantissime puntate dedicate al tema della mafia e dell’antimafia, il giornalista Michele Santoro ritorna sulla scena per commentare l’arresto di Matteo Messina Denaro. Per il conduttore di “Annozero”, sempre impegnato in prima linea contro le complicità fra la mafia e la politica, ha molti dubbi sulla cattura dell’ultimo super-latitante di Cosa nostra. “Non mi convince un Matteo Messina Denaro che si fa i selfie in clinica. O che arriva con l’olio di Castelvetrano per medici e infermieri. Preferisco pensare che l’abbia tradito la voglia di essere seppellito tra i suoi ulivi”, ha dichiarato Santoro a Open.

Ultimamente Santoro aveva scritto un libro “Nient’altro che la verità” che conteneva le confessioni di Maurizio Avola, killer della mafia. Per Santoro non c’è un complottismo sul suo arresto, dunque non crede che si sia consegnato, ma che abbia allentato le difese negli ultimi mesi. “La prima cosa che ho pensato quando ho saputo dell’arresto di Matteo Messina Denaro è che ancora una volta Avola aveva ragione. Lui mi aveva detto che ‘U Siccu o era morto o era in gravissime condizioni di salute”.  

La cattura ha ancora molti dubbi e per il giornalista napoletano è da ricollegare alle condizioni di salute precarie del boss. “Non essere catturato era una questione d’onore. Questo stride con i comportamenti che ha avuto negli ultimi tempi. Per trent’anni è stato impossibile avere sue immagini. I suoi amici sono stati assediati dalle intercettazioni di investigatori che lo cercavano. Pensare che sia la stessa persona che si va a fare un selfie in ospedale è stridente. Come se non avesse più il problema di farsi prendere. Per il semplice motivo che sta morendo”. 

Per Santoro, dunque, alla base della cattura c’è una debolezza psicologica (legata alle condizioni di salute) di Denaro. “Anche la profezia di Baiardo che annuncia l’arresto coincide: per me lui è un personaggio minore, ma può darsi che da quegli ambienti qualcosa fosse trapelato. Il punto chiave è l’abbassamento della cortina di sicurezza: quand’è che Messina Denaro comincia a fare i selfie? È chiaro che l’elemento psicologico è stato decisivo. Insieme alla paura della morte”. 

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