Storia

“Non è più la mia città, così con mezzo cuore”

[esi adrotate group="1" cache="public" ttl="0"]

Manfredonia – FU l’ultimo patrimonio la “Piccola Stazioncina in città  – unica in Italia … insieme Lucera. Il suo arrivo dopo ina piccola curva che dava proprio al binario tronco morto in faccia ad un palazzo a pochi metri dalla strada che era una abitazione a un piano  fatiscente.Io piccolo bimbo curioso e sempre in stazione – a guardare i treni arrivare e partire – da mattina e sera specie in estate, tra quel calore delle rotaie infuocate. Ricordo il mio gioco più prezioso ; era quello di quando compravo due chiodi nuovi color argentati , li stendevo sui binari ,così quando arrivava il trenino li faceva a forma di coltellini. 

Ed io contento … con i miei 5 anni ero incosciente , quando poi in pochi mesi vidi costruire quella palazzina – in Quella “Piazza Marconi” – costruirla molto in alto da farci un sesto piano. Quando finì la sua costruzione dopo qualche anno; andarono ad abitare quasi tutti maestri e persone benestanti… io in quel palazzo,  io ricordo il maestro Balsamo : pezzo d’uomo pelato e autoritario.La straordinaria Stazione: era miracolosa e storica, e non andava sradicata … perchè era un simbolo della cittadina manfredoniana … che quando il trenino  entrava di sera ,in paese con le sue luci accese , e il suo tram, tram, tram, era uno spasso – e ti indicava l’ora…la mia città – non l’ho mai capita – perché ha voluto intercorrere oer forza la via dell’involuzione delle cose…come le persone…non è più la mia città ,così  con mezzo cuore. 

di Claudio Castriotta 

[esi adrotate group="1" cache="public" ttl="0"]