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Monta la polemica sul match di boxe femminile. I commenti della stampa e della politica

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Monta la polemica sul match di boxe femminile. I commenti della stampa e della politica

Angela Carini, sul ring contro l’algerina Khelif al centro di polemiche per via della sua identità sessuale, ha abbandonato il match dopo 46 secondi. Che cosa è successo? L’azzurra si è ritirata in lacrime dopo aver incassato un violento destro al volto. 

“Sono salita sul ring e ho provato a combattere. Volevo vincere. Ho ricevuto due colpi sul naso e non respiravo più, mi ha fatto malissimo, sono andata dal maestro Renzini e con maturità e coraggio ho detto basta” ha detto la Carini.

Chi è l’algerina Khelif?

Imane Khelif è una pugile algerina che ha saltato i mondiali perchè per l’International Boxing Association (Iba), i risultati dell’analisi del Dna effettuati dall’International Boxing Association (Iba) avevano portato alla squalifica per la presenza di cromosomi XY, quindi maschili.

Khelif però è stata ammessa alle Olimpiadi di Parigi 2024, come già successo tre anni fa a Tokyo, perché i suoi livelli ormonali rispettano i parametri previsti dal Comitato olimpico internazionale.

L’analisi di Mentana

Nonostante le odiosissime strumentalizzazioni, il caso della pugile algerina qualche serio problema lo pone, visto il match (poche decine di secondi) con la nostra Carini. Dividersi in destra e sinistra, o tra omofobi e non, ci fa fare poca strada nell’analisi.

Le parole di Giorgia Meloni

“Non sono d’accordo con la scelta del Cio, non lo sono da anni. Quando nel 2021 il Cio cambiò il regolamento su questa materia presentammo una mozione per segnalare le conseguenze che questo poteva avere. È un fatto che con i livelli di testosterone presenti nel sangue dell’atleta algerina la gara in partenza non sembra equa. C’erano anche profili legati alla sicurezza e bisogna fare attenzione, nel tentativo di non discriminare, a discriminare. Sono anni che tento di spiegare che alcune tesi portate all’estremo rischiano di impattare soprattutto sui diritti delle donne. Io penso che atleti che hanno caratteristiche genetiche maschili non debbano essere ammessi alle gare femminili e non per discriminare qualcuno ma per tutelare il diritto delle atlete di poter competere ad armi pari. Ringrazio Angela Carini per come si è battuta. Il fatto che Angela si sia ritirata mi dispiace ancora di più, io mi ero emozionata ieri quando ha scritto “combatterò” perché in queste cose contano anche dedizione, testa e carattere, ma conta anche competere ad armi pari. Questa dal mio punto di vista non era una gara ad armi pari”.

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