Michele: “Salviamo l’Ospedale, ma dopo ieri siamo condannati all’estinzione”

Ieri si è svolta una manifestazione politica-popolare definita dai
media locali “Salviamo l’ospedale “.
Come dietro ad un vetro ho osservato
l’atteggiamento del Manfredoniano di fronte ad un problema,in questo
caso l’ospedale, ma sono convinto che anche si parlasse di legalità, di
ambiente, di lavoro,non cambiasse niente.
Nonostante un’ampia partecipazione, indifferenza, forte
superficialità,rassegnazione,guasconeria hanno prevalso sul senso
civico,impegno,lotta,difesa del bene comune.
Ho visto a partire da chi doveva invogliare a firmare, eccetto il
giovane ragazzo consigliere ed un paio di signori, stare li più per un
senso di dovere che per un senso di lotta.
Ho visto passare molte persone così rassegnate che non si chiedono più
il perché delle cose,indifferenti a qualsiasi stimolo esterno.
Ho visto passare il sindaco con la sua ciurma con atteggiamento
irridente senza degnare uno sguardo al sit-in. Non può essere d’accordo
sul fatto che è organizzato dall’opposizione, ci sta,ma questo è un tema
che coinvolge tutti e specialmente lui come primo cittadino.
Bocciando la
commissione sanità in consiglio,l’opposizione genialmente ha avuto
l’unica arma a disposizione questa della commissione
politico-popolare.
Urgono ricette alternative,se questa via è ritenuta
sbagliata, utilizzi questo ragazzo, che sta mettendo tutte le sue
energie,trovando nuove soluzioni per invertire la rotta.
Non ho visto fermarsi gente pensante,visto che nessuno imbucava nella
cassetta soluzioni o proposte.
La gente pensante è forse la categoria più
latitante.
La categoria che nella storia ha cambiato gli eventi.
Forse è
più facile o da più visibilità ascoltare il professore di turno che far
sentire la propria presenza nei momenti che contano.
Molti sono stati gli anziani che facevano la fila,questo mi fa pensare
che anche chi ci lavora non ci tiene tanto,ignorando che anche per loro
le condizioni potrebbero cambiare
Voglio fare un plauso a quelle due signore vicino al banchetto,
presenti da trenta anni in tutte le lotte fatte a Manfredonia, mi era
venuto il desiderio di chiedere l’autografo (da ammirare).
A tutti quelli che metteranno commenti negativi o positivi, hanno
sbagliato il momento, il momento giusto era ieri sera.
I mi piace,i like
su fb o istagram non cambieranno la storia.
La lotta si fa sul campo.
Dovrebbero istituire per legge la negazione del diritto di lamentarsi
per chi non fa nulla per cambiare le cose.
Arrivederci alla prossima battaglia.
Buon 1 maggio
Bottalico Michele