Messina Denaro choc: “Noi perseguitati”

La cattura di Matteo Messina Denaro continua a far discutere e parlare di sé. A quasi due mesi dall’operazione, infatti, dopo una latitanza lunga trent’anni di Messina Denaro sappiamo qualcosa in più. In queste ore, infatti, dopo l’arresto di sua sorella, Rosalia Messina Denaro, che – secondo gli inquirenti – gestiva per il boss gli affari e i pizzini, la stampa ha pubblicato alcuni dei pizzini di Messina Denaro. 

Più di un pizzino, però. O meglio: un manifesto di Cosa Nostra, o un testo sacro dell’associazione mafiosa. Messina Denaro scrive così: “Siamo stati perseguitati come fossimo canaglie, trattati come se non fossimo della razza umana. Siamo diventati un’etnia da cancellare. Eppure, siamo figli di questa terra di Sicilia, stanchi di essere sopraffatti da uno Stato, prima piemontese e poi romano, che non riconosciamo. Siamo siciliani e tali vogliamo restare”.

Messina Denaro, che è stato condannato per le due stragi che uccisero due servitori dello Stato come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, parla (senza ragionevolezza) del bene che hanno fatto le associazioni criminali. “Le istituzioni hanno costruito una grande bugia per il popolo: noi il male, loro il bene. Hanno affamato la nostra terra con questa bugia. Ogni volta che c’è un nuovo arresto si allarga l’albo degli uomini e delle donne che soffrono per questa terra. Si entra a far parte di una comunità che dimostra di non lasciar passare l’insulto, l’infamia, l’oppressione, la violenza”.

Nonostante la morte, il sangue innocente e le tante occasioni depredate per una terra come la Sicilia, secondo Messina Denaro un giorno verrà riconosciuto alla criminalità organizzata un merito. “Un giorno, ne sono convinto, tutto ciò ci sarà riconosciuto e la storia ci restituirà quello che ci hanno tolto in vita. Un essere umano muore veramente quando viene dimenticato e io credo che non lo sarò mai”.