Manfredonia: Servizi Sociali, Valente: “Evitiamo strumentalizzazioni”

Manfredonia: Servizi Sociali, Valente: “Evitiamo strumentalizzazioni”
In queste ore si parla molto dell’Ambito Territoriale di Manfredonia, ma a sproposito. Chi lavora ogni giorno per far funzionare i Servizi Sociali sa bene che le difficoltà esistono, ma sa anche che si affrontano con serietà, non con le scorciatoie della polemica.
La nota firmata dalle assessore di Monte Sant’Angelo e Mattinata, poi ripresa pubblicamente dal consigliere Ugo Galli, si inserisce in un percorso di confronto continuo tra i Comuni dell’Ambito, finalizzato a migliorare l’organizzazione e a rendere più efficaci i servizi. Un confronto che stiamo portando avanti da tempo con senso di responsabilità e spirito costruttivo, nella piena consapevolezza delle sfide che il nostro territorio ci pone ogni giorno.
Già la scorsa settimana, in una riunione ad hoc fissata giovedì 10 giugno, ho incontrato tutte le dipendenti e i dipendenti dei Servizi Sociali e dell’Ambito, proprio per affrontare le criticità operative segnalate da più parti. L’obiettivo, comune a tutte le amministrazioni coinvolte, è stabilire insieme le priorità reali, evitando dispersioni e accelerando i processi.
Pertanto la critica non è ai Servizi Sociali di Manfredonia, perché essere Comune capofila significa farsi carico di una parte gestionale più complessa, ma in un sistema paritario, dove ogni Comune ha il suo ruolo e le sua responsabilità. E chi ricopre incarichi pubblici dovrebbe saperlo, prima di lanciarsi in dichiarazioni avventate.
Certo, stupisce che a lanciare accuse sia chi – come il consigliere Ugo Galli – solo pochi giorni fa, in Consiglio comunale, ha utilizzato espressioni come “concittadini affetti da sventure di questa natura”, riferendosi alle persone con disabilità. Un linguaggio che non solo rivela un’impostazione vecchia, ma denota anche poca sensibilità. Le persone con disabilità non sono sventurate: sono portatrici di diritti, e ogni politica sociale – se vuole essere davvero utile – deve partire da qui. Non da commiserazioni pubbliche, né da polemiche strumentali.
Si può scegliere di stare sui social a contare i problemi, oppure si può scegliere di lavorare, ogni giorno, per risolverli. Noi stiamo lavorando. E chi vuole davvero migliorare il welfare locale, sa dove trovarci.
Chi lavora nel welfare – e lo fa davvero – sa bene che rispetto, ascolto e parole corrette sono parte integrante del servizio pubblico.
Il resto, lo ripeto, è solo rumore.
Maria Teresa Valente