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Manfredonia, nasce presidio di Libera dedicato a vittime caporalato

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Manfredonia, nasce presidio di Libera dedicato a vittime caporalato

“Un presidio che non vuole essere solo un punto di resistenza “contro” le mafie, ma anche e soprattutto uno spazio d’azione “per”: per la giustizia sociale, per la tutela dei diritti, per la ricerca di verità, per la trasparenza, per una legalità democratica fondata sull’uguaglianza, per una memoria viva e condivisa, per una cittadinanza all’altezza dello spirito e delle speranze della Costituzione”.

Lo ha detto Federica Bianchi, coreferente regionale di Libera Puglia inaugurando ieri a Manfredonia, nel foggiano, la nascita del presidio dell’associazione di don Luigi Ciotti: un presidio dedicato alla memoria di Toure Moussa e le vittime dell’incidente del 6 agosto 2018, avvenuto sulla strada statale 16, in località Ripalta, in cui persero la vita 12 braccianti ed altri 3 rimasero feriti.

I braccianti, vittime del caporalato, viaggiavano su un furgoncino che poteva trasportare al massimo otto persone e che si è capovolto sull’asfalto dopo lo schianto con un altro mezzo.

Per molti – ha ribadito Libera – possono sembrare solo un numero, ma rappresentano la somma degli invisibili che, per raccogliere i frutti della terra, ogni anno perdono la vita a causa delle condizioni di sfruttamento lavorativo e della grave condizione di precarietà abitativa degli insediamenti informali.

La tragica morte di 12 giovani uomini e la vicinanza, anche geografica, alla realtà dell’insediamento informale dell’ex pista di Borgo Mezzanone ci ha resi particolarmente sensibili alla storia di queste vittime innocenti delle mafie. Il ghetto di Borgo Mezzanone, con le sue baracche e la sua mancanza di infrastrutture essenziali, è il simbolo del fallimento istituzionale e sociale mostrando una realtà che stride con i principi di dignità e rispetto dei diritti umani.  

All’incontro erano presenti tantissime persone, tra cui monsignor Franco Moscone, Arcivescovo dell’Arcidiocesi di Manfredonia – Vieste – S. Giovanni Rotondo, e Ludovico Vaccaro, Procuratore Capo della Repubblica di Foggia.

Ma soprattutto c’erano tantissimi cittadini,  giovani e rappresentanti di associazioni.  Il presidio di Libera a Manfredonia è nato ad un anno esatto dalla mobilitazione che si è svolta in città alla presenza anche di don Luigi Ciotti e che ha visto sfilare per le strade del centro foggiano oltre ventimila persone che hanno detto il loro “NO” alle mafie e ad ogni forma di violenza e sopraffazione.

“La lotta contro le mafie e la corruzione – è stato ribadito nell’incontro – non può essere lasciata a pochi, né delegata solo alle istituzioni: è uno sforzo collettivo che richiede l’impegno di tutti. Solo insieme possiamo costruire una città più giusta, solidale e rispettosa dei valori di legalità e giustizia. L’invito è quindi rivolto a tutte le forze positive di Manfredonia: uniamoci e camminiamo insieme al nascente presidio per costruire una città libera dalle mafie e dalla paura”.


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