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Manfredonia, Libero Palumbo scrive al Sindaco: “Legalità e trasparenza sono solo slogan?”

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Manfredonia, Libero Palumbo scrive al Sindaco: “Legalità e trasparenza sono solo slogan?”

Al Sig. Sindaco di Manfredonia

Domenico La Marca

LEGALITA’ E TRASPARENZA: Slogan o obiettivi da perseguire?

Egregio Sig. Sindaco,

La ringrazio pubblicamente per l’attenzione che mi sta dimostrando e per avermi scelto come destinatario di una sua missiva a causa di un mio intervento come consigliere comunale di minoranza della lista civica CITTA’ PROTAGONISTA.

In questa sua nota mi accusa, in primis, di non aver rispettato il regolamento del Consiglio comunale sul tema delle interrogazioni; al di la’ della superficiale interpretazione delle norme regolamentari, La invito a rileggere comunque tali norme alla luce dell’art. 14 dello Statuto, in modo particolare il comma 2 e il successivo art. 15, comma 2: “Prerogative delle minoranze consiliari”;

Le chiedo perciò: “ La buona amministrazione e la trasparenza sono solo slogan per eventi pubblici di cui i consiglieri comunali sono solo silenziosi spettatori?”

Comunque, se non dovessero risultare chiare le prerogative dei consiglieri comunali, tutti, e in particolare di quelli delle minoranze, credo opportuno che Lei legga l’art. 46, sempre dello Statuto comunale: “ Indirizzi e criteri del Consiglio Comunale”, in particolare il comma 2 alla lettera b, che Le cito per fugare ogni possibile malriferita interpretazione : “Stabilire limiti e forme di controllo per la spesa del personale”; esattamente quello che chiedo di fare nella mia interrogazione al Presidente del Consiglio comunale del 21 ottobre u.s.

Nella forma quindi Sig. Sindaco, nulla da eccepire, tanto è vero che nulla ha eccepito il Presidente del Consiglio.

Per quanto riguarda adesso la dolorosa, per i cittadini, questione dell’inefficace utilizzo del personale e lo spreco di risorse, mi permetta di dire che ammettere che sono, eventualmente, gli altri che hanno sbagliato, a partire dalla gestione commissariale che l’ha preceduta, non fa onore alla sua indubbia buona fede e al principio della continuità amministrativa, ma in modo particolare non fa onore alla sua stessa maggioranza che, ripetutamente nella commissione consiliare permanente “Affari generali ”, insieme ai consiglieri di minoranza, già nella seduta del 16 settembre scorso, rileva “criticità in merito alla situazione del personale” e convocano il Dirigente del settore, successivamente si recano presso il palazzo della Sorgente sede di uffici comunali e dell’ ufficio del Giudice di pace “rilevando criticità”. Sempre la Commissione sul punto, nella seduta del 31 ottobre, conviene di interpellare il Collegio dei Revisori dei Conti sulle questioni afferente il personale in forza all’ Ufficio del Giudice di Pace.

Le sembra che questo non sia una prerogativa della Commissione? Pensa che non sia chiedere trasparenza amministrativa?

Per quanto mi riguarda non soddisfatto delle risposte degli amministratori interpellati dalla commissione stessa ho interrogato l’Amministrazione in Consiglio comunale, luogo principe della democrazia partecipata, anche qui la invito a leggere l’art. 10 comma 5 dello Statuto comunale a proposito di controllo politico-amministrativo dell’Ente, che Lei dovrebbe guidare, e di “disciplina regolamentare”, ed in quel luogo ho fatto rilevare pubblicamente e senza sottintesi la mia seria preoccupazione ( ancora più convinta) riguardo ad un possibile danno erariale assolutamente da evitare.

Mi può sig. Sindaco chiarire meglio dove sta la pietra dello scandalo, dove sta l’offesa e di chi, da farLa intervenire a difesa di una verità che solo Lei ritiene di rappresentare?

Per ultimo, come è stato invitato a fare, a partire dal sottoscritto, Le chiedo di dar corso “celermente” a risolvere la questione del personale del Giudice di Pace e per il buon andamento di tale Ufficio, che unanimamente riconosciamo, assicurare professionalità coerenti con lo svolgimento delle attività di funzionario giudiziario.

Infine egregio sig. Sindaco quando un consigliere comunale, che non rappresenta solo se stesso ma i cittadini che lo hanno eletto, evidenzia una possibile criticità amministrativa, in nome di quella legalità e trasparenza che rivendica in ogni dove, non si censura lo stesso con una missiva personale, ma si ascolta e possibilmente si interviene per rispetto proprio di quei cittadini che si intende rappresentare.

Certo di una proficua collaborazione La saluto distintamente.

Libero Palumbo Consigliere Comunale di Citta’ Protagonista

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