Manfredonia, La Marca: “25 aprile, parola resistenza attuale”

Manfredonia, La Marca: “25 aprile, parola resistenza attuale”
📍Oggi ricorre l’ottantesimo anniversario della liberazione dal Nazifascismo. E’ una data che ha segnato un nuovo inizio e che assume, in questi giorni di lutto per la morte di Papa Francesco, un significato ancora più forte.
Mentre il mondo ci viene addosso con la sua frenesia, ingordigia ed ipocrisia, la parola RESISTENZA è più che mai attuale.
Certo, quando pensiamo al 25 aprile, il pensiero va a quelle donne a quegli uomini, molti dei quali partigiani, che hanno combattuto e che sono morti per liberare il nostro paese dal Nazismo, dal Fascismo.
NON DOBBIAMO DIMENTICARLO!! Anzi DOBBIAMO RACCONTARLO AI NOSTRI FIGLI, AI NOSTRI NIPOTI, DOBBIAMO RICORDARLO.
Qualche settimana fa, era allestita nei corridoi di Palazzo San Domenico la mostra organizzata dall’ANPI sulle Madri costituenti: 21 donne che non solo hanno partecipato alla stesura di una delle Costituzioni più belle del mondo, ma, in gran parte, hanno combattuto per la nostra libertà, lasciandoci in eredità la Costituzione, madre che custodisce i principi alla base della nostra Repubblica Democratica
E, tra questi, c’è anche il diritto e la libertà di poterci ribellare, di poter resistere ogni qualche volta che uno solo di quei diritti, di quei principi è in pericolo.
Oggi, in un momento storico particolare, dove cresce il defit del senso della vita, mi chiedo cosa significa per noi, a Manfredonia, celebrare questo momento.
Papa Francesco diceva che la parola DEMOCRAZIA non coincide solo con l’andare a votare, ma anche con ‘partecipazione’.
E la partecipazione non si improvvisa: si impara, va allenata al senso critico, alla solidarietà, alla legalità.
Dobbiamo essere vigili attenti nella custodia di quei principi: dobbiamo essere partigiani della democrazia.
Dobbiamo dire da che parte stiamo.
E L’INDIFFERENZA è L’OPPOSTO DELLA DEMOCRAZIA. Il dire “io non c’entro, non mi interessa, ‘non sono fatti mie’ è non avere a cuore qualcosa che va al di là del singolo interesse. Qualcosa di molto più grande, che non si può quantificare e che è il bene Comune.
SONO FATTI NOSTRI se qualcuno non fa il suo dovere per cui viene pagato.
SONO FATTI NOSTRI se un’attività commerciale paga il pizzo o se è costretta ad assumere qualcuno o comprare solo da alcuni grossisti
SONO FATTI NOSTRI, ogni qual volta un diritto o un bene comune, viene leso, sfregiato, offeso!!
SONO FATTI NOSTRI, se qualcuno vuole crearci paura, sparando due colpi di fucile all’auto parcheggiata della mamma di un magistrato.
Se vogliamo DAVVERO PORTARE A COMPIMENTO QUELLA LIBERAZIONE, siamo chiamati ad una grande rivoluzione: quella delle coscienze.
Abbiamo bisogno dell’impegno concreto e quotidiano per la giustizia sociale, per fare in modo che nessuno sia escluso dai diritti fondamentali, la casa il lavoro, la salute.
C’è bisogno di più responsabilità. Ognuno deve dare il suo contributo per il bene comune.
La forza di una comunità, della nostra comunità si misura proprio in quella capacità di prendersi cura del bene comune. E’ FATICOSO, E’ DIFFICILE, A VOLTE PUOI APPARIRE ANCHE UN DEBOLE – LO SO- MA È STRAORDINARIAMENTE RIVOLUZIONARIO.
Lo ha scritto su Facebook il sindaco di Manfredonia Domenico La Marca