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Manfredonia Calcio, primo allenamento congiunto: in evidenza gli under

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Manfredonia Calcio, primo allenamento congiunto: in evidenza gli under

Con i muscoli carichi di acido lattico ed appena quattro giorni di allenamenti in doppia seduta, alle ore 18, primo allenamento congiunto del Manfredonia Calcio allo stadio Miramare.

Di fronte i più giovani dell’under 19, con in panchina il neo allenatore Vittorio Telera. La formazione di Mr Pezzella, schierata con il 3-5-2, monca di attaccanti di ruolo, con Hernaiz e Porzio a cercare di impensierire l’estremo difensore della formazione under 19.

Ottimo primo tempo della formazione under, brava a chiedere gli spazi ai più esperti della formazione maggiore. I ragazzi di Mr Telera passano meritamente in vantaggio con Fischetti, ottimamente servito da Sollazzo, autentica spina nel fianco della retroguardia della prima squadra. Il pareggio ottenuto solo a fine primo tempo da Giacobbe con dialogo con Hernaiz.

Dopo 90 minuti il risultato finale è di 3 ad 1 per la prima squadra, rivoluzionata nella seconda frazione di gioco.

È presto per esprimere considerazioni, mancano naturalmente tutti gli elementi utili per una seria riflessione quale, preparazione atletica, amalgama, assimilazione dei movimenti e soprattutto due forti attaccanti. A proposito degli attaccanti, la speranza è che ad inizio della prossima settimana arrivino perché si è troppo in ritardo rispetto ad altre società che hanno praticamente chiuso il cerchio. Un dato è emerso in tutta evidenza ed è una considerazione personale anche non condivisibile. Michele Fischetti (2007), Antonio Berardinetti (2008), Gerardo Sollazzo (2007) e Riccardo Fatone (2008), oggi hanno sciorinato una grande prestazione ma anche durante le partitelle di questi giorni hanno dimostrato di avere qualità tecniche per restare definitivamente aggregati al gruppo prima squadra.

È giusto implementare il parco under attingendo anche da altre società ma questi forti under, formati in casa, potrebbero davvero rappresentare il vero valore aggiunto. Rispedirli nell’under 19, dalla quale provengono o farli andar via, sarebbe un vero peccato Provare per credere.


Antonio Castriotta

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