“Mai più ghetti”, la rete dedicata al superamento degli insediamenti informali

“Mai più ghetti”, la rete dedicata al superamento degli insediamenti informali
La Rete “MAI PIÙ GHETTI” ha visto un importante momento di confronto pubblico, avvenuto lunedì 30 giugno nella piazza principale di Borgo Mezzanone, sulle risorse del PNRR dedicate al superamento degli insediamenti informali, con il prezioso contributo delle amministrazioni di Manfredonia e Foggia, di tutte le realtà aderenti all’appello, dei cittadini del borgo e degli abitanti del ghetto.
Dagli interventi è emersa con forza la voglia di non rassegnarsi, di non perdere un’opportunità che è essenziale per il futuro di un territorio che vuole tornare ad essere una speranza di riscatto e un modello da seguire e non più da denunciare. Dobbiamo trasformare la disperazione in speranza, la paura in coraggio, la marginalizzazione in inclusione.
Il “ghetto” non è soltanto un luogo fisico, è il frutto amaro di un modello produttivo e sociale che isola le persone per renderle più ricattabili e di conseguenza più esposte ai fenomeni di sfruttamento lavorativo e caporalato che tuttora rappresentano il cancro di un settore, quello agricolo (e non solo), che dovrebbe invece produrre ricchezza economica e sociale per il riscatto non solo di una provincia, ma dell’intero Mezzogiorno.
Per fare tutto ciò non solo è essenziale non disperdere le risorse messe a disposizione dal PNRR, arricchendo i progetti con le importanti risorse che verranno messe a disposizione dalla regione Puglia, ma costruire un modello radicalmente alternativo alla logica del ghetto.
Queste persone, donne e uomini in carne ossa, vittime di quella che Papa Francesco definiva come “globalizzazione dell’indifferenza” ed “economia dello scarto”, meritano un’opportunità di riscatto, di mutare la propria condizione di vita da “scartati” a protagonisti. Per farlo non possono però essere schiave di un documento amministrativo che spesso rappresenta uno dei principali fattori che li tiene incatenati a quei luoghi di vera e propria disumanizzazione.
Dobbiamo agire ora, per bonificare quei luoghi indegni non è sufficiente soltanto superare le baracche e mettere a disposizione abitazioni dignitose e servizi inclusivi, è innanzitutto necessario sanare la posizione legale di migliaia di invisibili che, come fantasmi, fluttuano nelle periferie delle nostre campagne trascinandosi dietro di sé tutto il carico della propria disperazione.
Chiediamo a tutte le istituzioni competenti, parlamentari ed europarlamentari, espressione del nostro territorio, di avanzare un disegno di legge ad hoc incentrato sul superamento dei ghetti, che preveda anche una soluzione di regolarizzazione per le migliaia di posizioni aperte.
Chiediamo, inoltre, l’immediata convocazione del Consiglio Territoriale per l’Immigrazione presso la Prefettura di Foggia e la costituzione di un tavolo permanente, con la presenza di tutte le istituzioni, a partire dalla regione Puglia, dove si avvii processo di regolarizzazione attraverso gli strumenti che il Testo Unico sull’Immigrazione già mette a disposizione, come i permessi di soggiorno per attesa occupazione o i permessi speciali.
Insieme possiamo farcela. Dall’indifferenza all’inclusione, gridando tutti insieme “mai più ghetti”.