Maggioni fa fuori Giorgino, D’Aquino e Chimenti. Non vogliono svegliarsi alle 6.30 per la rassegna stampa

L’arrivederci di Francesco Giorgino, storico mezzobusto del Tg1 delle ore 20, non è stato casuale. Se per molti telespettatori quell’addio è stato inaspettato , non è incomprensibile in Rai, dove da alcuni giorni le scelte della nuova direttrice del Tg1, Monica Maggioni, stanno facendo discutere in tanti.
La Maggioni, nell’idea di rivoluzionare il telegiornale del primo canale Rai che sta avendo con la sua direzione discreti successi di pubblico e di critica, aveva chiesto a tutti i conduttori – dunque anche a quelli delle 20.00 – di presidiare anche una nuova striscia informativa: quella della rassegna stampa, in palinsesto alle 6.30 del mattino. Alcuni conduttori avrebbero garantito la presenza anche in quella striscia, mentre tre volti noti del Tg1 hanno polemizzato con la direttrice rendendosi, di fatti, non disponibili. I tre conduttori sono: Francesco Giorgino, Emma D’Aquino e Laura Chimenti. Tutti, insomma, avrebbero detto “no” alla loro direttrice. Le motivazioni sarebbero state, per la Maggioni, fantasiose: perlopiù motivazioni di salute. sarebbero stati presentati, infatti, dei certificati medici che avrebbero spinto la Maggioni a defenestrare i tre in questione dal telegiornale delle ore 20.00, quello più prestigioso, a quello delle ore 13.30.
Secondo Dagospia questa notizia sarebbe già confermata: da lunedì, infatti, dovrebbe prendere il posto di Giorgino la sua collega, Giorgia Cardinaletti. Il conduttore pugliese ha dichiarato: “La vicenda è oggetto di valutazione da parte dei miei legali”.
Nel frattempo, questa mattina sul Corriere, il temuto critico televisivo Aldo Grasso ha commentato con ironia questa decisione di Giorgino e colleghi. “Dobbiamo preoccuparci se Francesco Giorgino non condurrà più l’edizione delle 20 del Tg1? Direi proprio di no”, si è chiesto (e si è dato una risposta) Grasso. “Il fatto è che mi sono sempre chiesto perché Giorgino conduca l’edizione più importante del Tg1. Purtroppo, in tv, c’è sempre una fastidiosa sovrapposizione tra la persona e il personaggio, ma è sempre meglio ribadirlo, qui si parla del personaggio Giorgino, meglio della giorginità. Il personaggio, Giorgino, quando conduce il tg, è monocorde, è poco espressivo, una calcolata distanza dalla percezione di autorevolezza”. La chiosa di Grasso è aspra per Giorgino. “Non ricordo un’inchiesta o un suo servizio tali da rendermelo indispensabile”.