Lettera di un ragazzo: “Movida, perché non possiamo copiare da chi il turismo lo sa fare meglio di noi?”

Utilizzando il potere dei social network provo a divulgare una mia personale analisi e opinione sulle azioni che si stanno intraprendendo in riguardo “movida-turismo” a Manfredonia.
Vorrei cercare di capire le logiche/dinamiche di gestione della movida estiva (strettamente collegata al “turismo” e non solo) da parte dell’amministrazione e magari aprire un dibattito pubblico tra cittadini, amministrazione, giovani e operatori del settore.
Dunque, parto prima cercando di spiegarvi chi sono e cosa mi ha spinto a scrivere questo mio pensiero.
Sono un giovane di Manfredonia di 31 anni, lavoratore e domiciliato a Milano. Grazie alla New Way of Work che la mia società ha adottato, posso permettermi il lusso di lavorare in qualsiasi città d’Italia.
Grazie anche alla pandemia e un po’ per nostalgia, ho deciso di ritornare a Manfredonia.
All’età di circa 16 anni sono andato via da Manfredonia, soprattutto per ragioni di studio e ho vissuto per quasi 14 anni in diverse città d’Italia : Pescara, Pisa, Firenze, Roma, Milano. Ovviamente sono sempre tornato a Manfredonia, non appena ne ho avuto la possibilità.
Ho viaggiato abbastanza e ho visto/vissuto realtà estere a noi molto vicine ma anche tante realtà italiane, piccole e grandi: Bologna, Rimini, Cesena, Lecce, Gallipoli, Bari, Napoli, Genova etc.
Tutte le città che ho citato in precedenza, sono tutte accomunate da almeno 2 fattori, ossia turismo e movida. Tutte le città però hanno offerte diverse, dettate dal tipo di città. C’è chi ha il mare e punta a potenziare l’offerta estiva e chi non ha il mare e punta a potenziare una determinata offerta in base alle caratteristiche de territorio. Immaginiamo i paesi di montagna che le pista da scii.
Solitamente chi potenzia l’offerta turistica estiva o invernale, cerca di potenziare l’offerta a 360. Queste città realizzano o facilitano la realizzazione di tutta una serie di servizi che permettono di attrarre il maggior numero possibile di turisti. Questi servizi vanno da strutture, siano essi residence, alberghi, B&B, centro informazioni etc, sino alle attività commerciali, siano essi stabilimenti balneari, bar, ristoranti, discoteche, noleggi ma anche punti d’interesse come siti storici e musei.
Non solo, spesso intorno a queste realtà gravitano una serie di iniziative ed eventi finalizzati ad attrarre il turista. Generalmente si cerca di essere abbastanza innovativi e al passo con i tempi per attrarre il nuovo che avanza.
C’è da fare una piccola osservazione, uno degli obiettivi non è semplicemente attrarre il turista in senso stretto del termine, in pratica chi viene da “lontano”, ma si cerca soprattutto di attrarre gente che proviene dalle città vicine. In fondo il turista è un viaggiatore non mosso da motivi utilitari, bensì da scopi di svago o interessi culturali e non c’è nessun riferimento alla distanza da percorrere per essere definito turista.
Un chiaro esempio sono le città di Rimini e Bologna.
Rimini è la residenza estiva del bolognese medio, la città di svago dove passare l’estate o una giornata in riva al mare (di dubbia bellezza) e abbandonare a casa i propri pensieri. Rimini è la città status symbol in italia per la movida, seguita da Riccione ed il Salento. Dobbiamo nominare tutte le discoteche e attività della Riviera Romagnola? Non credo ce ne sia bisogno.
Ovviamente tanti giovani, durante il fine settimana, riempiono questi locali. Questi provengono da città vicine ma anche da fuori regione, pronti a riversarsi sulla riviera Romagnola.
Ora, non sono un grosso frequentatore di Rimini ma facendo una breve ricerca online ho notato che esiste una divisione della città in aree: area residenziale urbana e area turistica. Interessante perché avere una divisone della città in aree permette di ragionare e agire seguendo un giusto senso logico. Per intenderci, non apro una discoteca a cielo aperto nel centro urbano. Ho notato che all’interno dei regolamenti comunali sono dichiarati tutti tipi di attività a cui tale regolamento è applicato. Non solo ma per ogni tipologia di attività commerciale, sono indicate le tipologie di attività che si posso eseguire e anche i metri quadri necessari per ospitare un certo numero di persone. Ad esempio 1 persona ogni 2 metri quadri.
Inoltre all’interno dei regolamenti, in base al tipo di attività che vuoi svolgere, sono indicate tutte le autorizzazioni necessarie per svolgere tale attività.
Che dire, organizzazione comunale di altissimo livello. Sottolineo il concetto della separazione dell’area urbana e dell’area a vocazione turistica.
Continuando la breve ricerca online, ho notato che in base alle aree di riferimento ci sono diverse fasce orarie da rispettare per le emissioni sonore. Nel centro urbano residenziale le emissioni sonore , nel periodo estivo giugno -settembre compreso, va fino alle 24. Nelle aree a vocazione turistica dipende dal tipo di attività che svolgi ma soprattutto dal tipo di autorizzazione. I piano bar fino all’1 mentre le discoteche tra le 4 e le 5 del mattino. Insomma leggendo i regolamenti e le autorizzazioni necessarie mi sembra di capire che la città di Rimini abbia da sempre ben indirizzato questo genere di attività, soprattutto nella zona turistica. Ragionando sui regolamenti si capisce l’intenzione di far confluire la gente dal centro abitato alla zona turistica, in modo tale da non arrecare disturbo ai residenti de centro abitato.
Questo regolamento circa le emissioni sonore nelle discoteche sono circoscritte al fine settimana (venerdì e sabato). In accordo con il comune, in base ad una determinata programmazione, il locale può richiedere/scegliere un ulteriore giorno in cui svolgere tale attività, con lo stesso trattamento in termini di orario. Ad esempio posso emettere suoni fino alle 4 ogni mercoledì, previa autorizzazione e programmazione.
Ma andiamo un po’ più giù, spostiamoci su Pescara.
Mi piace parlare di Pescara perché a detta di molti, per certi versi, è una città molto simile a Manfredonia. Centro storico abitato con tanti locali carinissimi e poi un lungomare con tanti stabilimenti balneari multifunzionali.
Per me Manfredonia è storicamente molto più bella, molto più caratteristica, ha un mare molto più bello ma è sicuramente molto carente in termini di servizi e strutture. Gli stabilimenti balneari di Pescara forse Manfredonia li può sognare ma Siponto ha tutte le potenzialità.
Anche qui ho effettuato una ricerca quasi approfondita ma non ho trovato moltissimo circa i regolamenti. Ho letto però che Pescara sta adottando la stessa linea delle grandi città, ossia la cessazione delle attività che possono recare disturbo nel centro abitato alle ore 24 e far confluire la gente verso il lungomare. Anche qui c’è una separazione tra la zona urbana e la zona turistica ma in termini di emissioni acustiche in centro devono terminare alle 24 mentre chi ha l’autorizzazione per l’attività da discoteca può, indipendentemente dall’area di riferimento, emettere suoni fino alle ore 4. Ovviamente tutto è monitorato attraverso i decibel.
Come ben si può notare, il mio discorso è interamente incentrato sulla movida perché è di mio interesse essendo ancora in una fascia di età consona.
Vedete, aldilà del tipo di città, sia essa Rimini o Pescara, le amministrazioni comunali in accordo con le questure cercano di indirizzare le attività commerciali attraverso i regolamenti, uffici, sportelli e personale competente. Purtroppo questo non accade nella città di Manfredonia dove chi amministra, indipendentemente dallo schieramento politico, non punta ad uno sviluppo turistico territoriale e una crescita cittadina ma spende più tempo a litigare e a fare gli stessi giochi politici che da anni si susseguono in comune. Quando capiremo che se non remiamo tutti nella stessa direzione questa città scomparirà?
Avete notato che la città d’estate è più vuota rispetto al passato? Avete notato che Siponto prima era piena di foggiani mentre ora è vuota? Sapete che città come Peschici e Vieste hanno giovato dei nostri errori aumentando il numero di turisti locali? Lo sapete che, anche se non vi piace, il turismo basato anche sulla movida porta soldi e posti di lavoro? Perché città come Trani stanno crescendo così tanto mentre noi regrediamo? Perché un ragazzo di 30 anni deve spostarsi verso la BAT o nel Nord Barese per farsi una serata in compagnia fino alle 4, mettendosi in pericolo sulla strada? Cosa ha di diverso un locale a Trani? Perché sul lungomare , in centro abitato può emettere suoni fino alle 3 mentre a Manfredonia no?
Perché l’amministrazione da anni continua a prenderci in giro raccontandoci che siamo una città a vocazione turistica ma che di turistica non ha nulla? Non abbiamo servizi, non abbiamo regolamenti, non abbiamo strutture, alberghi, B&B, discoteche…nulla. Cosa fa l’amministrazione per incentivare la realizzazione di queste attività o di nuovi investimenti?
Certo la colpa è dell’amministrazione, senza ombra di dubbio, ma in realtà i primi colpevoli siamo noi cittadini ma soprattutto alcuni proprietari di attività commerciali che invece di remare dalla stessa parte, preferiscono giocare da soli e mettere i bastoni tra le ruote a tutti i colleghi proprietari di attività commerciali.
C’è da dire che un piccolo passo l’amministrazione l’ha fatto, ossia ridurre l’emissione dei suoni nel centro urbano residenziale. È oggettivamente un problema che andava risolto tempo fa, cercando di aumentare l’affluenza nell’area turistica. Quale sarebbe? Ah già non abbiamo un area turistica a Manfredonia, è tutta area urbana residenziale. Quindi siamo o non siamo una città turistica?
Cos’è che non va?
Mi fermo perché potrei stare qui giorni interi a discutere sul cosa, sul perché, sul come ma credo che tutto ciò che ho scritto non serve a molto perché tanto l’amministrazione continuerà a far ciò che vuole mentre noi continueremo a patire in silenzio.
Voglio chiudere con una frase o detto che è molto utilizzato e spesso è la base del progresso tecnologico o miglioramento:
“Si dice spesso che gli artisti mediocri copiano mentre i grandi artisti rubano.”
Il progresso tecnologico è sempre dovuto alla copiatura (o miglioramento) di idee altrui e allora perché non possiamo copiare da chi il turismo lo sa fare meglio di noi?
Lo sfogo di un ragazzo di Manfredonia