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Lettera contro Pietro Orlandi: “Il Vaticano è stato già troppo paziente, vergognati”

Dopo le polemiche su Papa Wojtyla, si ritorna a parlare di Emanuela Orlandi. Ieri, infatti, è arrivata una lettera con una firma fittizia (e senza timbro postale) indirizzata a Pietro, fratello di Emanuela, la ragazza scomparsa a Roma nel 1983. La lettera, scritta a mano su un foglio bianco, è stata ritrovata nella cassetta delle lettere di casa Orlandi. La casa, in cui vive ancora la mamma di Emanuela, si trova proprio in Vaticano. 

La lettera, che porta la firma di uno sconosciuto Luciano Dei, è un testo di totale disapprovazione delle parole di un pentito romano su Papa Wojtyla che Pietro Orlandi ha riportato in una trasmissione televisiva. “Caro Pietro, sei un bugiardo e lo sai. Quelle vergognose allusioni nei riferimenti di Papa Wojtyla non te le ha riferite nessuno, te le sei inventate te. Ma ti sei screditato da solo”, scrive il mittente. 

La lettera, poi, continua con accenni e riferimenti alle indagini che riguardano la scomparsa di Emanuela Orlandi. “Ho sempre supportato la tua famiglia, ma seguire piste suggerite da mitomani e persone notoriamente inaffidabili ha complicato le cose. Il Vaticano è stato anche troppo paziente. Adesso ti ha concesso la nuova inchiesta, ma su quali basi si svolgerà? Con i soliti documenti falsi sulla lista dei cardinali pedofili che di notte vanno a cercare le ragazzine assieme al Papa? Ti dovresti vergognare. Dovrai rispondere a Dio delle tue cattiverie. Saluti”. 

Il contenuto della lettera, pubblicato sui social dallo stesso Orlandi, non intimidisce il fratello che da più di quarant’anni cerca invano sua sorella. “Mi si può offendere come vogliono, non mi interessa, ma leggere che il Vaticano è stato anche troppo paziente oppure dovrai rispondere a Dio delle tue cattiverie… boh”.

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