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Lettera aperta: “Ecco perché chiediamo le dimissioni di Nigri”

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Lettera aperta: “Ecco perché chiediamo le dimissioni di Nigri”

Siamo cittadini del Gargano. Siamo quelli che percorrono ogni giorno strade lente e dissestate per raggiungere un presidio, quelli che d’estate vedono la popolazione raddoppiare senza che raddoppino medici e ambulanze. Siamo quelli che, la notte tra sabato 30 e domenica 31 agosto, hanno visto una madre spegnersi in auto, mentre cercava un ospedale che potesse salvarla.

Quella morte, che ha un nome, un volto, una famiglia, non è una fatalità. È il punto di rottura di un sistema che non ha garantito l’essenziale: copertura medica al PPI di Vieste e ambulanze disponibili.

I fatti ufficiali (che nessuno può smentire)

L’ASL Foggia ha aperto un’indagine interna sulla vicenda, annunciata dal direttore generale Antonio Giuseppe Nigri. Nella stessa sede è stato spiegato che il pronto soccorso/Presidio di Vieste era scoperto perché la dottoressa prevista in turno aveva avuto un malore e quel turno è rimasto scoperto. Sono state acquisite le registrazioni della centrale 118. 

Le cronache regionali riportano inoltre che, secondo la ricostruzione fornita dall’ASL, le due ambulanze in zona erano impegnate (una medicalizzata e una base) e che, in assenza del medico in sede, la presa in carico sarebbe avvenuta a distanza con ECG trasmesso in telecardiologia e indicazione di eseguire enzimi cardiaci. La famiglia, disperata, ha deciso di ripartire autonomamente verso San Giovanni Rotondo; la donna non è mai arrivata. Nigri ha anche sottolineato la gravissima carenza di personale: “su 130 medici previsti dal 118, solo 50 effettivi in servizio”. 

A scanso di equivoci: Antonio Giuseppe Nigri è il Direttore Generale dell’ASL Foggia, nominato con DGR n. 77 del 6 febbraio 2023. È dunque il massimo responsabile gestionale dell’azienda sanitaria sul territorio. 

Questi tre punti bastano a definire il perimetro: turno medico scoperto, ambulanze indisponibili, presa in carico a distanza. In una delle aree geograficamente più complesse d’Italia, in alta stagione turistica.

Le responsabilità gestionali che chiamiamo per nome

Non stiamo cercando capri espiatori: chiediamo responsabilità precise, trasparenza documentale e cambiamento immediato. Alla luce dei fatti ammessi dall’ASL e delle dichiarazioni del suo direttore generale, poniamo domande che esigono risposta:

1. Copertura dei turni

Se una dottoressa ha un malore (evenienza umanamente possibile), quali protocolli di sostituzione immediata erano attivi per il PPI/PS di Vieste? Chi aveva la responsabilità di attivarli? Perché il turno è rimasto scoperto, in un’area con viabilità difficile e popolazione aumentata dall’afflusso turistico? (La scopertura del turno è stata ammessa dall’ASL stessa). 

2. Pianificazione del 118

Con solo 50 medici attivi su 130 previsti (dato dichiarato da Nigri), quali piani straordinari di copertura sono stati predisposti per Vieste–Peschici–Vico–Mattinata nelle ore notturne?

Dov’erano le ambulanze di back-up, i rinforzi intercomunali, la ridislocazione stagionale dei mezzi nell’ultimo weekend di agosto? 

3. Continuità operativa e catena di comando

In assenza del medico in sede, chi ha autorizzato l’approccio “a distanza” come unica risposta nell’immediato per una paziente cardiopatica con sintomi in atto?

Perché non è stata disposta d’urgenza un’ambulanza da altri distretti o una medicalizzazione in tempi compatibili?

4. Trasparenza verso i cittadini

Perché l’ASL non ha pubblicato entro 24 ore:

il registro dei turni (con modalità di sostituzione e tempi),

il log della centrale 118 (oscurando dati sensibili),

la mappa in tempo reale dei mezzi disponibili/occupati in quell’ora,

i protocolli interni per scopertura improvvisa del medico?

Queste non sono “accuse gratuite”: sono questioni tecniche e organizzative su cui un Direttore Generale deve rispondere con atti, non con formule generiche.

Perché chiediamo le dimissioni di Nigri

Perché ha riconosciuto tre elementi incompatibili con la sicurezza delle cure: turno medico scoperto, ambulanze indisponibili, carenza strutturale di personale. Sono criticità noto-strutturali che, in una azienda sanitaria guidata da quasi due anni e mezzo, richiedevano piani straordinari, ridislocazioni stagionali, convenzioni tampone e una catena di sostituzione a prova di imprevisto. 

Perché, quando il sistema non regge proprio nel momento di massima prevedibile criticità (ultimo weekend d’agosto, Gargano), la responsabilità è gestionale. E la gestione—per definizione—fa capo al Direttore Generale.

Perché la fiducia dei cittadini è stata spezzata. E quando una comunità perde fiducia in chi la deve proteggere, l’atto più utile e rispettoso è lasciare spazio a una nuova guida che arrivi con mandato d’emergenza e obiettivi misurabili.

Per tutto questo, chiediamo le dimissioni del dott. Antonio Giuseppe Nigri e l’immediata nomina (anche ad interim regionale) di una struttura di crisi con poteri speciali su 118, Pronto Soccorso e PPI nel Gargano, fino alla stabilizzazione degli organici.

Cosa chiediamo, subito (entro 15 giorni)

1. Piano straordinario 118 Gargano: incremento turni, ridislocazione stagionale dei mezzi, postazioni aggiuntive temporanee, reperibilità medica “a chiamata” per scoperture improvvise.

2. Task force di sostituzione rapida: lista attiva di medici e infermieri reperibili h24 per coprire buchi improvvisi nei PPI/PS costieri e interni.

3. Trasparenza pubblica: pubblicazione online (aggiornata) di organici, turni, tempi medi di risposta 118 per Comune, mezzi disponibili, esiti dei controlli interni.

4. Accordi ponte con strutture limitrofe (Casa Sollievo, altre ASL) per teleconsulenze immediate e fast-track di trasferimento con ambulanza quando i PPI sono scoperti.

5. Verifica esterna: audit indipendente su gestione turni, centrale operativa, e attivazione protocolli in data/notte dell’evento.

6. Tavolo permanente Gargano con sindaci, associazioni, medici 118 e Regione: incontri pubblici mensili, verbali online, cronoprogramma.

Un appello dal Gargano intero

Chiediamo ai sindaci del Promontorio, alle associazioni di categoria, ai medici e agli infermieri (che conoscono sulla pelle queste carenze) e a tutta la cittadinanza di sostenere questa richiesta di cambio di guida. Non è una guerra contro i professionisti: è una battaglia per i professionisti e per i pazienti, perché nessuno debba scegliere tra la propria vita e una strada provinciale al buio.

Il Gargano non chiede privilegi. Chiede il minimo sindacale di civiltà: soccorso quando chiami, un medico quando arrivi, una rete che non ti lasci solo.

Luca Rinaldi

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