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La “Salvemini” spiega il divorzio con Di Fiore e l’allenatore Grasso

”Pur essendo contrari alla divulgazione di notizie che dovrebbero restare riservate, alla luce di un articolo giornalistico e di dichiarazioni pubbliche fatte da chi non rappresenta più la ASD Michele Salvemini ci vediamo costretti a fare un po di chiarezza. Per fare ciò non possiamo prescindere dal ricordare quanto più volte dichiarato l’anno scorso: la ASD Michele Salvemini è nata l’anno scorso dall’idea e dalla volontà di Marco Guerra, pienamente condivisa e supportata dalla storica famiglia Salvemini di Manfredonia con lo scopo di dare continuità agonistica ai giovani calciatori cresciuti e formati nei settori giovanili della Polisportiva Salvemini, senza pero escludere calciatori di altre provenienze. Il campionato della scorsa stagione ci ha visti primeggiare nel campionato Juniores Regionale arrivando ad un soffio dalla vittoria dello stesso ma vincitori nella classifica disciplina (cosa molto importante per noi, forse più della stessa vittoria del campionato), il tutto nella massima cordialità ed ospitalità profusa a tutti gli amici e colleghi che abbiamo avuto il piacere di ospitare o essere ospiti.

Nella stagione sportiva 2015/16 abbiamo dovuto necessariamente iscriverci al campionato di terza categoria per non “lasciar fuori” gli over e poter continuare con lo stesso gruppo integrato da altri calciatori più adulti. La presidenza è stata proposta dallo stesso Marco Guerra (Presidente della Polisportiva Gaetano Salvemini) ed accettata dal suo caro amico Angelo Mirko Di Fiore con l’accordo di gestire in maniera condivisa tutte le decisioni delle due ASD. Il lavoro pre campionato è iniziato con l’ottimo lavoro svolto dal Team dei preparatori atletici (Gramazio, De Padova e Marseglia) proseguito con le ottime prestazioni della squadra sotto la guida attenta del Mister Grasso. Il campionato è proseguito con gli ottimi risultati sportivi accompagnati da una presenza sempre più numerosa di tifosi amici degli stessi calciatori. Dopo il girone di andata sono iniziati i primi problemi con qualche ragazzo indisciplinato e con la tifoseria che, nonostante i ripetuti richiami al buonsenso, al divieto di usare petardi e offese agli avversari ha continuato imperterrita causando un danno di immagine ed economico alla stessa società sportiva, pur essendo di supporto ai calciatori, il tutto accompagnato dagli applausi degli stessi giocatori e dallo staff tecnico che, alla fine di ogni gara, andava a salutarli ed elogiarli anche con dichiarazioni sui social e sulle testate giornalistiche. Questo modo di fare ha fatto si che da vincitori della classifica disciplina si è passati al settimo posto con ben 475 euro di ammenda.

A questo si è aggiunta una strana e compatta alleanza tra tecnici, calciatori e tifo che ha portato gli stessi soci fondatori come Guerra, Gramazio, Brigida e Salvemini ad essere considerati e riconosciuti come i nemici ed il problema della stessa società producendo qualcosa di paradossale come striscioni, canti e fischi contro colui che ha fondato la squadra, comprato tutte le attrezzature ed il vestiario, finanziato l’anno scorso e co-finanziato quest’anno calcistico, come si dice…….. si sputava nel piatto dove si mangiava. Il culmine di questo modo di agire è stato raggiunto in quello che doveva essere il giorno più bello, il giorno di festa per la vittoria del campionato in cui abbiamo assistito ad uno spettacolo che mai avremmo voluto vedere: minacce e maleducazione in campo, “gestacci” verso la panchina e verso i tifosi avversari da parte dei nostri atleti, minacce e insulti da parte dei nostri tifosi a quelli avversari, lancio di bottiglie e oggetti ai calciatori avversari, palloni non riconsegnati. A questo sono seguite le personali scuse al Presidente e a tutto lo staff dello Stornarella da parte di Gaetano Salvemini e di Marco Guerra. Tutto questo qualcuno potrebbe dire che fa parte del gioco ma, non secondo il nostro modo di intendere lo sport, non fino a quel punto.

Come se non bastasse, a fine partita, la squadra ed i tecnici non hanno esitato un attimo ad andare ad esultare, festeggiare e ringraziare i ragazzi “della curva” regalando perfino i completi di gara, nonostante le raccomandazioni contrarie fatte dal Presidente Di Fiore. Vincere il campionato non può e non deve essere il velo per coprire e giustificare ogni scorrettezza, specialmente quando lo si fa per il solo scopo di divertirsi, in fondo, stiamo parlando di una terza categoria e non della serie A con interessi economici in ballo. Successivamente, a fine campionato, in una riunione privata, è stato chiesto al Presidente Di Fiore quali fossero le sue intenzioni in merito alla sua permanenza come Presidente il quale ha da subito chiarito che non era più sua intenzione continuare.

Il giorno seguente, riunita società, lo staff tecnico ed i calciatori, alla presenza del dimissionario Di Fiore a cui vanno i nostri ringraziamenti per l’impegno dimostrato e per aver, in egual modo con Guerra, supportato economicamente il tutto, si è fatta l’analisi dell’andamento dell’intero anno calcistico evidenziando i risultati positivi e gli episodi meno piacevoli vissuti. In quella occasione, prima di poter rappresentare qualsiasi scelta in merito alla permanenza o meno dei calciatori e del tecnico, colui che si è definito come portavoce della squadra (non tutta) ha avvisato ed avvertito la società che se avessimo deciso di mandar via anche uno solo di loro sarebbero andati via in gruppo. A questa dichiarazione sconsiderata ha fatto eco quella del Mister il quale si è coalizzato e allineato a questa che noi tutti consideriamo una forma di ricatto e che, per nessun motivo al mondo, potevamo accettare diventando d’ora in poi “ricattabili” sulle scelte future. Nonostante questa impostazione sbagliata ed insensata, la società, in quella sede dichiarò che intendeva sapere chi voleva restare e chi voleva prendere altre strade, non avendo nessuna intenzione di trattenere calciatori o tecnici contro la propria volontà. Da allora, circa un mese, abbiamo ricevuto la volontà di restare di circa 8 atleti dell’anno scorso, abbiamo integrato il gruppo con ben 8 ragazzi del 99 ed abbiamo già accordi con ragazzi di esperienza che completeranno l’organico. Lo staff dei preparatori atletici è stato riconfermato e siamo in trattative con il preparatore dei portieri.

Detto questo torniamo a sottolineare quanto riportato nel titolo: La ASD Michele Salvemini è più che mai compatta, determinata e ben intenzionata a disputare un campionato di seconda categoria nella maniera che ha sempre contraddistinto la “filosofia Salvemini” in cui sono ingredienti fondamentali l’educazione, il rispetto, la correttezza e la meritocrazia (chi si allena e si impegna gioca), privilegiando e premiando i ragazzi che si sono dimostrati meritevoli ed educati. Si approfitta per comunicare che la Presidenza è stata affidata al Sig. Michele Salvemini, nipote di colui a cui è stato dedicato il nome della squadra. A giorni verrà reso noto il nome del tecnico.

ASD Michele Salvemini

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Redazione

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