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La grande maggioranza in Parlamento: alla destra 237 deputati e 115 senatori. Tutti i dati

Il nuovo parlamento avrà una solida maggioranza di centro-destra. È questa la prima grande verità che esce dal voto del 25 settembre. Grazie alla legge elettorale, che premia l’unione di più partiti, dunque premia il voto di coalizione, il centro-destra potrà godere di una larga stabilità assicurata dai suoi parlamentari. Al cdx, infatti, sono stati assegnati 237 deputati e 115 senatori, mentre al centrosinistra 85 e 44. La differenza è abissale, netta. La geografia del nuovo Parlamento, anche grazie al taglio del numero dei parlamentari, è profondamente cambiata. 

Il primo partito delle urne di domenica è Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni che poterà a Montecitorio ben 119 deputati e 66 senatori. Subito dopo c’è la Lega di Matteo Salvini che formerà un gruppo con 67 eletti a Montecitorio e 29 a Palazzo Madama. Minore l’impatto di Forza Italia di Silvio Berlusconi che poterà a Roma 29 senatori e 67 deputati. Il Maie, il Movimento associativo degli italiani all’estero, elegge 1 senatore e 1 deputato. Noi Moderati, invece, avrà a è Palazzo Madama un solo senatore. Alla Camera, invece, 7 deputati. La formazione del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, “Coraggio Italia”, sempre all’interno della coalizione del centro-destra, non avrà nessun deputato: si consolerà con un solo senatore. 

Sul versante centro-sinistra e terzo polo la situazione, complice anche i collegi uninominali vinti per la quasi totalità dal centro-destra, è più critica. Il Partito Democratico di Enrico Letta avrà a disposizione per fare opposizione al governo Meloni 69 deputati e 40 senatori. Sinistra Italiana e Verdi, il cartello elettorale guidato da Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, ha eletto 4 senatori e 12 deputati. + Europa, invece, poterà solamente 2 deputati. Impegno Civico, dopo la sconfitta del suo leader Luigi Di Maio, poterà a Montecitorio un solo deputato. 

Il MoVimento 5 Stelle, dopo il boom del 2018, avrà molti meno parlamentari: il partito di Giuseppe Conte – soprattutto grazie alla tenuta nel Sud – poterà alla Camera 52 deputati e 28 senatori. 

Azione e Italia Viva, che avevano fondato il terzo polo di Matteo Renzi e Carlo Calenda, poteranno 9 senatori e 21 deputati. 

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