Kopi Luwak il caffè più caro al mondo è cacca?

Il caffè più costoso del pianeta è un chicco che viene parzialmente digerito e poi espulso dallo zibetto. Ebbene si possiamo dire che il caffè Kopi Luwak è fatto con la cacca da una creatura simile a un gatto. Una tazzina di Kopi Luwak può costare fino a 50 Euro!

Lo zibetto delle palme asiatico, in Indonesia è protetto per il loro preziosissimo sterco. Un mercato in crescita in tutto il mondo, grazie agli enzimi digestivi di questo piccolo animale che modificano la struttura delle proteine nei chicchi di caffè riuscendo a rimuovere parte dell’acidità per ottenere una tazza di caffè più liscia

Lo zibetto ha una lunga coda come una scimmia, con il visino simile ad un procione e strisce o macchie sul corpo, mangia principalmente insetti, piccoli rettili, ciliegie mango e come detto anche il caffè.

L’ Indonesia è diventata il maggiore produttore di caffè Kopi Luwak al mondo riuscendo ad abbinarlo con un crescente mercato turistico; sono tantissimi i curiosi che scelgono questi territori come meta turistica per vedere questi animali e la strana produzione di caffè. Come è facile immaginare è sempre crescente le segnalazioni di sfruttamento di questi animali rinchiusi in gabbie non sempre delle giuste dimensioni e con scarse condizioni igienico sanitarie.

Come indicato anche su Wikipedia : “nel sud-est asiatico sono sorti allevamenti intensivi di zibetti tenuti in gabbia in batteria e alimentati forzatamente e secondo Chris Shepherd dell’ONG Traffic “Le condizioni sono pessime, simili a quelle dei polli in batteria. Lottano per stare assieme ma sono divisi e devono sopportare una dieta povera e gabbie minuscole. Il tasso di mortalità è altissimo e per alcune specie di civette c’è un rischio di conservazione. È una spirale fuori controllo”. Lo stesso Tony Wild, il commerciante di caffè che ha fatto scoprire all’occidente il kopi luwak, ha deciso di non sostenere questo metodo di produzione per la crudeltà sugli animali e ha lanciato la campagna “Cut the Crap” per fermarne l’utilizzo. In seguito alla campagna a fine 2013 il grande magazzino Harrods ha temporaneamente ritirato il prodotto dai propri scaffali e cambiato fornitori”