Storia

In ricordo di Padre Paolo Corvino, ora tra i viaggi dei cieli

San Giovanni Rotondo/ Manfredonia   –


 PARLARE di Padre Paolo è cosa preziosa,quante lettere mi ha scritto, delle quali vi spedisco una delle ultime,ad ogni suo arrivo a casa mia era sempre accompagnata di una grazia particolare e inebriante, di qualcosa che non era di terra, ma era fatta di cielo, il cielo sotto il viso con le mani sopra il mondo,perché mi scriveva che dovevano tenere il mondo sotto i piedi, perché si vive tutto intorno a noi d’ingiustizia. Padre Paolo è stato un santo frate per chi lo conosceva come me, l’appellativo è solo un concretizzarsi sulla terra dell’uomo.

Uno che ha fatto cose meravigliose ,accompagnando la vita delle persone con una riguardevole ed unica nel suo genere, spargendo bene,come si può spargere il sale dovunque da stendere sulla profumata vita. Ricordo un giorno di qualche anno fa, sono venuto a farle visita,ma lei era ricoverato a Foggia.

Qualche anno fa la malattia e la vecchia  – ti ha portato via tra il fumo di Santa Maria delle Grazie.   Lei Padre Paolo, stasera non si dimentichi di me,di quello scrittore, come lei usava chiamarmi,quando mi diceva:– Sei uno scrittore pieno d’immagini.
Frate Paolo i suoi occhi guardano la meravigliosa pianura,gialla di grano dove si macina il pane della vita,di un santo giorno profumatoall’aria del cielo opaco..
col vento che cancella l’odio,nella calura inebriata dal fumose dai forti colori e odori che circondano di grazia, il nostro tempo sospeso.
Respiri  un campo adesso allargando le braccia del perdono ora che la tua voce passa in alto ai miei pensieri,sul volto del Santo Pio, tra i suoi segni quando lo cerco:nei sogni che lei può ancora chiedere con le sue mani in preghiera – tra i viaggi dei cieli. 

di Claudio Castriotta

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Claudio Castriotta

Poeta, scrittore e cantautore - già collaboratore con riviste di Raffaele Nigro e del docente universitario Daniele Giancane. Il miglior piazzamento ad un premio letterario è avvenuto a Firenze con un libro dedicato ai più emarginati di Manfredonia: secondo posto alle spalle del grande scrittore cattolico Vittorio Messori. Il suo primo maestro è stato Vincenzo Di Lascia, il vincitore al premio Repaci di Viareggio del 1983. Come musicista si è esibito con il cantautore Marco Giacomozzi, vincitore al Premio Tenco, nelle zone della Liguria, esattamente in prov. di Savona ad Albissola Marina . Poi in seguito dopo varie esibizioni in Toscana con altri autori, interrompe i tour per motivi di salute.

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