Attualità Capitanata

Il Papa sul Gargano. Castoro: “Scuota il cuore dei violenti”

Misericordia e speranza. Quello che Papa Francesco compirà nel Sud Italia il prossimo 17 marzo sarà un pellegrinaggio sulle orme di San Pio da Pietrelcina, le cui spoglie riposano a San Giovanni Rotondo, località del Gargano che ogni anno ospita migliaia di fedeli. Una visita lampo durante la quale il Pontefice pregherà sulla tomba del frate, scelto dallo stesso Bergoglio come patrono del Giubileo straordinario della Misericordia, e celebrerà la messa sul sagrato della nuova basilica dedicata al Santo delle stigmate. Visiterà anche l’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, dove porterà una parola di conforto ai malati. Non solo: la visita di Papa Francesco in Capitanata potrebbe rivelarsi un gesto di speranza per guarire le ferite di una terra su cui aleggia l’ombra della mafia. Questo è quello che si aspetta mons. Michele Castoro, arcivescovo di Manfredonia, Vieste, San Giovanni Rotondo, che a In Terris racconta come la comunità pugliese stia vivendo l’attesa dell’arrivo del Santo Padre.

Come si sta preparando la chiesa locale all’arrivo del Papa?

“Quando ci sono questi eventi, è inutile dirlo, ci si prepara con grande gioia e commozione. Sappiamo bene che il legame della nostra gente con Papa Francesco è molto grande, quindi averlo ‘a casa nostra’ è un evento di straordinaria importanza. Ovviamente, però, non ci si vuole fermare a questo; accanto ad una macchina organizzativa, in qualche modo abbastanza rodata qui da altri eventi, anche questa sarà un’occasione per una maggiore presa di coscienza della propria vita cristiana ed in particolare del messaggio di universalità, accoglienza e condivisione che caratterizza la vita e il magistero del nostro Pontefice”.

Quello tra Papa Francesco e Padre Pio è un legame molto forte. Un esempio ne è la traslazione delle spoglie del Santo a Roma in occasione del Giubileo Straordinario della misericordia. Cosa ricorda e cosa rimane di quell’evento?

“Diciamo subito che oltre all’evidente legame che nasce dalla loro vocazione ad essere solidali con i poveri, sia Papa Francesco che Padre Pio hanno una profonda vita interiore che si manifesta in pieno proprio nel desiderio di vedere realizzato il regno di Dio. Padre Pio concepisce tutta la sua vita come un grande apostolato per ‘sciogliere le anime dai legami con Satana’, per questo motivo diventa quel ministro della misericordia che il Santo Padre ha mostrato come esempio a tutti noi. Non va dimenticato poi che, particolarmente con Amoris laetitia, il Pontefice ci chiede non solo di essere persone di misericordia, ma di guardare con particolare amore la vicenda dell’uomo quando è ferita dalle contrarietà e contraddizioni della vita. Padre Pio, che pur sembrava burbero, aveva una particolare attenzione e delicatezza nei confronti di tutti coloro che avevano delle vite agitate e sofferte e a tutti mostrava, con quegli occhi stampati verso il cielo che spesso vediamo nelle fotografie, quella che era la sua grande fiducia nella Provvidenza”.

Cosa significa invece per gli abitanti del Gargano la presenza del Papa sulla tomba del Santo di Pietrelcina?

“Per rispondere a questa domanda occorrerebbe stare un po’ sul piazzale del convento e guardare cosa succede quando arriva la circolare che porta le persone in ospedale per il lavoro o per assistere i propri cari. Frettolosamente scendono e la maggior parte di loro fa un salto in chiesa e poi va in ospedale. Questa è la presenza di Padre Pio per San Giovanni Rotondo, è il padre di famiglia, il punto di riferimento, per molti è il buon giorno quotidiano”.

Si può dire che per certi aspetti il magistero di Francesco assomiglia alla predicazione che Padre Pio ha svolto a San Giovanni Rotondo?

“Sappiamo che Padre Pio non predicava molto, un po’ perché erano i tempi, un po’ perché – e lui ci scherzava spesso sopra – soffriva di polmoni e non poteva reggere delle prediche lunghe, soprattutto allora quando non c’erano ancora le chiese con i microfoni e gli altoparlanti. Ma Padre Pio predicava lo stesso, soprattutto con le sue scelte di vita, che non erano solo di carattere spirituale. Proprio come Papa Francesco non riusciva a stare con le mani in mano, quando c’era qualcosa da fare per sistemare una situazione o qualcuno da aiutare, non aspettava mai il giorno dopo, occorreva rispondere presto e bene. In effetti è un po’ lo stile di questo Papa, dare risposte concrete, con quello che si può ma senza aspettare e senza troppi discorsi spesso solo di facciata”.

Il Gargano è una terra costellata di santuari e abbazie che raccontano la fede millenaria delle persone che vi abitano, un esempio ne è il santuario di Monte Sant’Angelo, e più recentemente nella storia moderna, la basilica dedicata a Padre Pio. Eppure, nei mesi scorsi, questa terra è tornata al centro delle cronache a causa di alcuni delitti di mafia, in cui sono rimasti uccisi anche degli innocenti. Le parole del Papa potrebbero essere un balsamo per sanare questa ferita? Potrebbero spingere i cittadini ad impegnarsi ancora di più nella lotta alla criminalità?

“Attenzione a non farsi ingannare dalle apparenze o dai singoli episodi di cronaca: il Gargano, come molti paesi del Sud, è fatto, socialmente, di grandi estremi. E’ vero, ci sono situazioni di emarginazione sociale molto forte che costituiscono l’anticamera per varie e, a volte, cruente, forme di delinquenza. Ma, come è stato ricordato, era ed è una terra di grandi scelte di vita, di persone virtuose, di famiglie profondamente sane. Purtroppo, da sempre queste due anime hanno convissuto, ma la parte buona è sempre risultata la più forte e la più significativa. Ci aspettiamo che il Papa scuota gli animi, spinga coloro che hanno ancora il cuore troppo ripiegato sul proprio egoismo e sulla propria violenza ad aprirsi ai sentimenti di pace del Vangelo. Ma ci aspettiamo soprattutto che il Santo Padre incoraggi coloro che hanno il cuore buono (e sono la maggior parte) ad essere costanti e fedeli, a non scoraggiarsi e soprattutto a non fuggire: amare il Gargano è restare per renderlo migliore”.

Media locali hanno portato all’attenzione dell’opinione pubblica l’impegno delle istituzioni statali a per finanziare alcuni lavori logistici proprio in vista della visita del Pontefice. Molti cittadini si sono indignati poiché sembra che lo Stato intervenga nel migliorare strade e infrastrutture solo in vista di grandi eventi. Cosa ne pensa? 

“Il rispetto di tutto è anche il rispetto per coloro che si indignano. A volte sarebbe importante che questa indignazione fosse più consapevole delle circostanze e delle motivazioni di determinati stanziamenti. Gli interventi pubblici non vanno a beneficio della visita del Papa, ma coprono lavoro di logistica che sono di utilità per l’intero territorio. E’ ovvio che queste occasioni possono aiutare in qualche modo a migliorare le cose, mi sembra, però, che il tutto sia a beneficio della comunità, come a beneficio della comunità sono i tanti pellegrini che vengono sul Gargano, a beneficio della comunità sono i servizi resi dall’ospedale ‘Casa Sollievo’, a beneficio della comunità è il benessere che proviene dal lavoro di tutti coloro che ruotano intorno a San Giovanni Rotondo”.

In linea di massima, l’itinerario del Pontefice sarà lo stesso delle visite dei suoi predecessori. In cosa questa visita sarà diversa?

“Oggettivamente la differenza principale sarà il tempo. Papa Francesco ci ha abituati alle visite brevi e, se la cosa lascia un po’ dispiaciuti, dobbiamo dire in compenso che in questo modo può avvicinare molte più persone. Per il resto avremo il momento centrale nella celebrazione eucaristica, ma ci saranno anche dei momenti significativi che cercheremo di precisare meglio man mano che il programma sarà definito nei suoi particolari”.

Il Santo Padre visiterà anche l’ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza”. Cosa significa per un malato ricoverato nell’ospedale voluto da Padre Pio essere accarezzato dal Papa?

“La presenza del Papa accanto a chi soffre è sempre un momento di particolare emozione, ma è soprattutto quella visita che significa una comunione spirituale, una condivisione, un trasmettere speranza tra chi soffre e parla di una guarigione più grande, quella dell’incontro con Cristo”.

Cosa si aspetta da questo viaggio?

“In queste circostanze ci si aspetta sempre tanto, personalmente però ho imparato che le cose vanno sempre oltre le nostre aspettative. Devo dire che in queste circostanze si sente veramente la forza dello Spirito che soffia dove e come vuole. Sono certo che questo sarà il viaggio dello Spirito, una visita che andrà oltre le apparenze e la sua breve durata e segnerà profondamente il cuore di tutti noi”.

 

tratto da: https://www.interris.it/religioni/il-papa-scuota-il-cuore-dei-violenti

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