Fede e religione

“Il frate dallo sguardo da un’altra strada”

“Francesco Forgione, al secolo Padre Pio, era per la chiesa e per l’umanità, l’essere più buono e saggio che ogni anima poteva incontrare. Viveva sempre arroccato in quel piccolo Convento di Santa Maria delle Grazie, come dimostra la foto di quell’epoca. Il suo sguardo spesso era severo e penitente, ma quasi sempre puro.

La sua fede non aveva limiti di grandezza compreso una  forza cristiana di uomo che strascicava i piedi lungo il corridoio del Convento da fare sentire il suo rumore a distanza. E pensare che lui, il Padre, si trovò qui nella nostra provincia a causa di due nobildonne di Foggia, le sorelle Giovina e Raffaelina Cerase; fu la loro insistenza presso il loro Padre spirituale, Padre Agostino, ma soprattutto la loro complicità dovuta alla grave malattia di Raffaelina, a fare sì che il Padre, la mattina del 17 febbraio del 1916, arrivò a Foggia e qui vi restò fino al 3 di settembre del 1916 .  


Dopo qualche giorno, a causa del suo grave stato di salute per uno strascicato problema polmonare che lo affliggeva da tempo, il Ministro Provinciale lo inviò a San Giovanni Rotondo nella speranza che il suo stato di indebolimento trovasse giovamento. 


A distanza di quasi un secolo, la storia del Padre Pio suscita sempre rumore ed una lunga emozione. Certo che le cose oggi sono cambiate in peggio, in pochi danno ascolto al suo insegnamento e alle promesse che ha lasciato prima di morire. La chiesa è cambiata , cambiati anche i frati che non accolgono sempre meno i poveri, e agiscono con superficialità alla sofferenza degli abbandonati e degli ultimi compreso gli ammalati. Abbiate cuore, come diceva San Pio, il santo che io continuo a ricordare ancora come Padre Pio, il frate dallo sguardo da  un’altra strada, quella dell’immensità”.


Di ❤️ Claudio Castriotta 






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Claudio Castriotta

Poeta, scrittore e cantautore - già collaboratore con riviste di Raffaele Nigro e del docente universitario Daniele Giancane. Il miglior piazzamento ad un premio letterario è avvenuto a Firenze con un libro dedicato ai più emarginati di Manfredonia: secondo posto alle spalle del grande scrittore cattolico Vittorio Messori. Il suo primo maestro è stato Vincenzo Di Lascia, il vincitore al premio Repaci di Viareggio del 1983. Come musicista si è esibito con il cantautore Marco Giacomozzi, vincitore al Premio Tenco, nelle zone della Liguria, esattamente in prov. di Savona ad Albissola Marina . Poi in seguito dopo varie esibizioni in Toscana con altri autori, interrompe i tour per motivi di salute.

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