Il debutto di Meloni da Vespa. Affondo sul reddito di cittadinanza: “Lo Stato non può mantenerti nell’attesa del lavoro dei sogni”
Il primo debutto televisivo (da premier) di Giorgia Meloni si è consumato nel salotto calmo di Bruno Vespa. Ieri, in onda su Rai1 dopo il TG1, Meloni ha risposto alle domande del conduttore di Porta a Porta nella sua prima intervista televisiva dopo le elezioni del 25 settembre. La Meloni, che ha parlato di molti temi, ha dichiarato che la parola chiave del suo governo è quella dell’ottimismo. Nei prossimi anni, “l’obiettivo del governo sarà recuperare la fiducia nelle istituzioni”.L’ottimismo è una parola chiave anche in altri passaggi: “Quello che ci è mancato è stato l’ottimismo, un po’ di sano orgoglio. Ma gli italiani non si aspettano che tu faccia miracoli, sanno che la situazione è difficile ma si aspettano che quello che tu fai non lo faccia per condizionamenti o perché devi qualcosa a qualcuno, ma perché fai quello che è giusto. Io intendo fare quello che è giusto nell’interesse della nazione”.
La premier, decisa e sicura, ha poi dichiarato: “Non sono una persona che si spaventa, l’unica cosa che m spaventa è deludere”.
Dopo, Meloni e Vespa si sono confrontati sui temi politici dell’agenza degli ultimi giorni dell’anno. Una sicurezza della Premier è il no (secco e deciso) al MES. “L’Italia non accede al Mes. Lo posso firmare col sangue. Non è un tema grande, ne discuterà il parlamento. Ma non è uno strumento utile. Non è mai stato utilizzato da nessuno, le condizionalità sono troppo stringenti. Il Mes è un creditore privilegiato e questo comporta un problema sui titoli di Stato”.
La puntata si è conclusa con l’affondo del reddito di cittadinanza. “Si vorrebbe creare un mondo perfetto dove tutti trovano il lavoro dei sogni, ma se ti rifiuti di lavorare con lavoro dignitoso perché accetti solo il lavoro dei tuoi sogni non puoi pretendere che ti mantenga lo Stato con le tasse pagate da chi ha accettato un lavoro che spesso non era il lavoro dei sogni”.
