Giuseppe Di Bari, un sipontino in riva al Sarno
CELEBRIAMO I 90 ANNI
di Giovanni Ognissanti
Giuseppe Di Bari: Un sipontino in riva al Sarno.
Agosto 2022, sono a Ponte Persica; un negozio divide il Comune di Pompei da quello di Castellammare di Stabia.
Il mio habitat era l’Hotel Congressi, di fronte alle nuove terme oramai un rudere irreparabile. La funivia del Monte Faito scorreva sulla mia testa come una saetta. Erano le stagioni della pandemia. Poca gente in giro.
Poi l’estate scorsa il boom di turisti, Castrum ad Mare del Ducato di Sorrento è strapiena. Beppe mi consiglia la signora Pasqualina dell’Hotel Costa. La proprietaria è gentilissima e mi fornisce la camera 104, probabilmente perché sa che sono un docente di sostegno…
Nella hall ci sono i calciatori della Juve Stabia che si accingono a fare colazione. Mi devo ambientare… il mio bazzicare è in Viale Europa a cento metri dal “Romeo Menti”, poi Somma… e il panificio la Fornaia di Maresca (il casatiello), in Via Virgilio.
Sono quattro anni che anch’io sono uno dei tifosi delle Vespe. La mia Ermione aulente, mi ha minacciato: devi diventare gialloblu o ti lascio!. Invero mi sono simpatici pure i corallini e gli oplontini, meno i molossi… ma guai a dirglielo.
Giuseppe Di Bari è il nuovo DS degli stabiesi, ma è anche l’epistema del calcio sipontino. Nessuno prima di lui, nativo di Manfredonia aveva vestito la maglia di una formazione di Serie A.
La notizia del suo incarico alla foce del Sarno mi riempie di gioia, come se l’avessi vaticinata ed invocata.
La Juve Stabia, una nostra bestia nera, ora è una squadra di casa… così come la Petra Herculis (o meglio lo scoglio di Rovigliano), il caffè di Di Martino, l’acqua della Madonna, l’acqua acetosella (citate da Plinio il vecchio), Nerone (il cane simbolo della città più che ventenne), la reggia di Quisisana (di età angioina e forse sveva), e le ville romane San Marco e Arianna.
Beppe mi ha presentato Leonardo Colucci, il trainer; si ricordava di tutte le sfide (da buon cerignolano) contro i sipontini, anche quei dieci gol evitabilissimi alla prima giornata di un nostro campionato cagaiolo.
Ho visto i vari Gerbo, Pandolfi, D’Agostino, cimentarsi per la prima volta con la piazza campana.
Oggi Giuseppe Di Bari spegne 53 candeline, ha in sé la magia del calcio autentico e leale. Poteva tradire le sue idee ed essere più opportunista in altre sponde calcistiche, ma è uno che ama le sfide… ma fondamentalmente ama il calcio.
Auguri Beppe.
FOTO 1, DI BARI CON LA JUVE STABIA
FOTO 2, DI BARI DS DEL FOGGIA
FOTO 3, DI BARI CAPITANO DEI SIPONTINI A PERUGIA NEL 2006, NELL’ULTIMA GARA DELLA SUA CARRIERA
FOTO 4, Beppe Di Bari con Gaetano Totaro e il Cav. Trimigno nella premiazione della gara contro la Cavese nel campionato 1976-77