Giovanni Ognissanti: “Uno scudetto sulla maglia”
UNO SCUDETTO SULLA MAGLIA
Il pigro Novembre ci consente di assaporare delle triglie in salmì, che Matteo “u smozze” vendeva a sei euri al chilo. Di questi tempi sarebbero deliziosi sulle tavole i “sparrune”; la “p” al posto della “b” è una eccezione tutta sipontina. Ma il caldo di ottobre e il fermo biologico hanno consentito che il pesce rossastro fosse ancora nelle cucine paesane.
Per chi ama mangiare bene, tra la frutta di stagione bisogna fare attenzione ai cachi “lappuse”, sono aspri e non si possono riconoscere ad occhio!.
Scriviamo per diletto e non per guadagno… scriviamo per quella fottuta passione di raccontare e descrivere eventi e situazioni che possano suscitare prima in me e poi agli altri delle curiosità.
Nella nostra «limitatissima» esperienza di narratori ci è capitato di imbatterci in una maglia di lana, che non sembrava affatto appartenere ad un ex calciatore.
Quella maglia aveva uno scudetto cucito sul lato destro, il quale è stato riportato fedelmente sul libro che hanno scritto mio fratello Giuseppe (animatore e sapiens) e mio padre Pasquale (promotore e ispiratore), dal titolo 70 anni di Emozioni (i quali sono citati nella bibliografia in almeno una ventina volumi, nonché fonte di almeno un paio di tesi di laurea).
Il sottoscritto nelle varie antologie ha l’umile ruolo di “trobador”, attenzione a non inserire una “m” dopo la “tro”, altrimenti avrebbe altro significato! (l’innovazione di scrivere in volgare fu operata per la prima volta proprio dai trovatori, e le loro opere prenderanno il nome di Canzonieri).
La prima ricostruzione grafica di quello scudo è apparsa su quel libro edito nel 2002, e che oggi vediamo riprodotto in una versione vagamente similare (désolé si on fait une gaffe), sventolare con piacere come logo della tifoseria locale organizzata.
Proponemmo al “Priore” di allora (e non ci riferiamo al buon Peppino), di farlo adottare sulle maglie della prima squadra in occasione dei 70 anni, ma il titolare del “pensiero unico”, sventolò il suo diniego… boh… cui prodest; a tal proposito conserviamo ancora il prototipo di quella maglia.
In tal senso, l’ Araldica pedatoria (riportiamo in appendice una piccola silloge), non è stata mai sufficientemente sviluppata dai vari sodalizi succedutisi in Via San Giovanni Bosco (a proposito si doveva chiamare Viale Federico II, ma un fervente bizzocco, dirigente scolastico degli anni ’50, nonché consigliere comunale, lo impedì perché l’Hohenstaufen era uno scomunicato).
Gli omini novi che “bèttene a carambélé” nel pubblico sedile (saltimbanchi, nasi lunghi, pinocchietti, cane jack, trasformisti double face, e voltagabbana), non si avvedono di quanta storia c’è dietro a quelle due righe verticali azzurre: la bon’anima di Raffielino, ci raccontò che il loro intento, quello degli epigoni della fotbologia, era quello di replicare i colori del labaro del cittadino.
Il nostro recente peregrinare tra campi e campetti, non ci ha mai permesso di incontrare il buon Buster Keaton, il “principe della zolla” sipontina; chissà se avrà mai visto qualche tenzone fuori dalla cava…
Ictu oculi, la ratio di questo intervento sta nell’esaltare una nuova stagione calcistica che ci vede primi al comando in classifica e che ci darà tante soddisfazioni.
Nel recentissimo passato, abbiamo tessuto (sbagliando!!!) le lodi di esseri che hanno molti scheletri dell’armadio… improvvisati e prosaici Farisei del verbo e della condotta; ma solo chi non opera (ovvero chi sa) non sbaglia!.
La mancanza del rettangolo casalingo non è certo un bel viatico… e ciò fa onore alla squadra perché giocare senza un punto di riferimento non è facile, e rappresenta un danno materiale notevole… repetita juvant: ce vole pàcienze…
Ma siamo sicuri che quanto prima le cose si rimetteranno a posto (si spera!).
Nella “novella Siponto” siamo abituati ai coup de foudre, e siamo certi che il vessillo del Delfino ritornerà in riva al mare.
Forza Manfredonia… sempre!
Fate vobis… Je me suis énervé. Maintenant c’est ton tour. Jusqu’à la prochaine fois cher ami…
Giovanni Ognissanti
Foto di copertina, bandiera del Manfredonia, durante la stagione 2003/04.
Foto 1, primo scudetto dell’AS Manfredonia del 1932, ricostruito graficamente da Giuseppe Ognissanti (Archivio Storico Sipontino) nel 2002 ed inserito nel libro 70 anni di Emozioni.
Foto 2, Francesco Saverio Castriotta e Pasquale Corvino si scambiano i gagliardetti il 29/08/1966, in occasione dell’amichevole Manfredonia-Foggia De Martino. Quello di Castriotta è probilmente uno dei primi gagliardetti, peraltro confezionato artigianalmente, usato dai sipontini. Purtroppo presso la società del Foggia non vi è più traccia. Corvino, ha militato nel Manfredonia a partire dal 1975/76.
Foto 3, il compianto Michele Totaro al secolo ‘u black, il 06/10/1985, in Manfredonia-Vasto 1-0, con il tipico gagliardetto anni ’80, ancora oggi reperibile.