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Giovanni Cotugno, l’atleta nato per correre

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 Manfredonia – OTTOBRE 1973. Attesa nel Rione Monticchio per una gara podistica riservata ai ragazzi dai 13 ai 16 anni. Ricordo sulla linea di partenza eravamo in tanti gli atleti iscritti alla gara della 4 km. L’organizzazione impeccabile, giudici dal CONI di Foggia, il percorso tra le vie della zona. Mentre col megafono il Giudice di gara chiamava per numero e nome ogni atleta, proprio al mio fianco capitò un ragazzo con i capelli rossi. Il suo cognome era Cotugno. Il tempo di uno sguardo e lo sparo dell’ufficiale di corsa , mentre avanti a noi partì una moto dei Vigili. Dopo poco meno di un chilometro , avevo già preso il un ampio margine di vantaggio abbastanza consistente su i miei avversari.

La mia falcata ampia e in solitudine per tutto il percorso della distanza. Quando oramai sentivo l’odore in prossimità del traguardo dell’ ultimo svincolo di una traversa, a quattrocento metri dall’arrivo, con la gente che iniziava già ad applaudire, mi trovai davanti a 30 metri da me il ragazzo rosso, che spingeva una corsa leggera e veloce, io perplesso ed incredulo, mi misi a correre più forte che mai al suo inseguimento, costante e di forza per raggiungerlo, ma non ce la feci.

Così alla fine vinse a pochi metri di distanza dal mio fiato il ragazzo rosso. Era nato per correre. 

 Di Claudio Castriotta 

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