Gazzoli in lacrime a Domenica in per la mamma morta
Le lacrime di un figlio che non si è ancora dato pace. Quelle di Gianluca Gazzoli, negli studi di Domenica In, hanno spezzato il cuore all'Italia intera.

Le lacrime di un figlio che non si è ancora dato pace. Quelle di Gianluca Gazzoli, negli studi di Domenica In, hanno spezzato il cuore all’Italia intera. Il conduttore del podcast BSMT, pronto al debutto con Sanremo Giovani, si è aperto come mai prima d’ora sul dolore più grande: la perdita della madre Giovanna, stroncata da un tumore a soli 65 anni lo scorso settembre.
“Non ho avuto la forza di riguardarla”
Di fronte a Mara Venier, Gazzoli crolla quando parla di sua madre. Prima di morire, il conduttore l’aveva intervistata per il suo podcast. Una chiacchierata intima, quella che si rimanda sempre perché “c’è tempo”, finché il tempo finisce.
“Lei stava già male”, confessa con voce strozzata dall’emozione. “Io avevo questo desiderio di parlare con lei come faccio con gli ospiti del podcast. Noi figli siamo timidi con i genitori, evitiamo certi discorsi. Quando cresci capisci quanto conta sapere certe cose, ma spesso è troppo tardi”.
Poi la confessione che gela lo studio: “Non sapevamo come sarebbe andata. Ho fatto quell’intervista e… ad oggi non l’ho ancora riguardata. Non ce la faccio”.
Intervista di cui la conduttrice gli fa rivedere alcuni momenti ed ecco che scendono copiose sul volto le lacrime del giovane conduttore. Un dolore talmente crudo che nemmeno Mara Venier, abituata a tutto, riesce a trattenere l’emozione.
Il tumore che ha portato via mamma Giovanna
Giovanna Gazzoli se n’è andata a settembre, a soli 65 anni. Il tumore non le ha lasciato scampo. Gianluca l’aveva annunciato sui social con parole strazianti: “Mamma, non riesco a scrivere queste parole senza piangere. Mi mancherà tutto di te”.
Ieri, a due mesi dalla morte, il dolore è ancora lì, intatto. “Il dolore unisce tante persone”, dice Gazzoli asciugandosi gli occhi. “Crea qualcosa di umano che ci salva e ci salverà. Quando sei felice, la gente empatizza meno. Ma nel dolore… nel dolore siamo tutti uguali”.
La chiamata di Conti tra gioia e strazio
“Ero in macchina, nel parcheggio, a fare lezione d’inglese su Zoom quando Carlo Conti mi ha chiamato”, racconta il conduttore. “Mi fa questa proposta per Sanremo Giovani e io… mi sono messo a piangere. Credo sia stata la prima volta che piangevo così. Un’esplosione di tutto: i momenti belli, quelli brutti, mia madre che non c’era più. Carlo aveva visto in me qualcosa“.
Il momento doveva essere di pura gioia – la consacrazione in Rai, l’occasione della vita – eppure si è trasformato in un groviglio di emozioni contrastanti. La felicità mescolata al vuoto. Il trionfo che grida l’assenza di chi non c’è più per festeggiarlo.
“Avrei voluto dirlo a mia madre”, sussurra Gazzoli. “Avrei voluto vederla orgogliosa”.
“Nella sfortuna, sei stato fortunato”
Durante la puntata, tra le lacrime, Gazzoli ripercorre anche l’altro grande trauma della sua vita: il problema cardiaco scoperto a 16 anni che gli ha impiantato un defibrillatore e distrutto i sogni da calciatore.
“Nascondevo tutto”, ammette. “Svenivo in campo ma fingevo di non avere niente. Se non lo dicevo, significava che non esisteva. Logica stupida da ragazzino. Non volevo far preoccupare nessuno, soprattutto mia madre”.
E qui il ricordo della mamma lo travolge di nuovo: “Lei mi ripeteva sempre: ‘Nella sfortuna, sei stato fortunato’. Perché l’hanno scoperto in tempo. Quando vedo sportivi con la mia patologia che non ce l’hanno fatta… penso a quanto aveva ragione”.
La malattia del cuore che poi, paradossalmente, lo ha portato proprio lì dove doveva stare: davanti a un microfono, a raccontare storie. Compresa la sua, la più dolorosa.
Il coraggio di mostrarsi fragile
C’è qualcosa di profondamente autentico nelle lacrime di Gazzoli. In un mondo di influencer costruiti e reality finti, lui sceglie la verità nuda. Piange sua madre in diretta nazionale senza vergogna, senza filtri.
“Ho imparato che raccontare il dolore aiuta”, dice. “All’inizio nascondevo tutto, la malattia, le paure. Poi mi sono accorto che non ero solo. Che condividere le fragilità ti rende più forte, non più debole”.
E forse è proprio questo che ha colpito Carlo Conti, e prima ancora milioni di ascoltatori del suo podcast. La capacità di Gazzoli di essere vulnerabile, di non recitare mai una parte.
L’Italia si stringe attorno a lui
Dopo la puntata, i social sono esplosi. Migliaia di messaggi di affetto per il conduttore che ha avuto il coraggio di piangere in tv. “Grazie per averci ricordato che è umano soffrire”, scrive qualcuno. “Tua madre sarebbe fiera di te”, aggiunge un altro.
Perché alla fine, Gianluca Gazzoli ha fatto ciò che pochi hanno il coraggio di fare: ha mostrato che dietro il successo, i follower, i podcast da milioni di ascolti, c’è semplicemente un figlio che piange sua madre.
E in quelle lacrime, l’Italia intera ha visto riflesso il proprio dolore, le proprie perdite, la propria umanità.