Gasparri presenta tre emendamenti anti-aborto. Le opposizioni urlano: “I diritti delle donne nel mirino della destra”
Tre emendamenti hanno scosso la giornata politica di ieri. Al centro della polemica c’è lui: Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia. Gli emendamenti, in attesa che venga formato questo nuovo Governo di destra, sembrerebbero molto in linea con le proposte della coalizione. Ecco il primo: “Modifica alla legge 19 febbraio 2004, n.40, in materia di reato di surrogazione di maternità commesso all’estero”. Secondo: “modifica dell’articolo 1 del Codice civile in materia di riconoscimento della capacità giuridica del concepito”. Terzo: “istituzione della Giornata della vita del nascente”.
L’aborto, con la legge 194, ritorna prepotentemente – dopo i fantasmi della campagna elettorale – nel dibattito parlamentare. Gasparri, a Repubblica, ha cercato di minimizzare, raccontando di emendamenti a lui cari che vengono riproposti ad ogni inizio di legislatura. Questa volta, però, le cose potrebbero andare diversamente dalle tante riproposte (mai vincenti). “Vi assicuro che non voglio scuotere le fondamenta della Repubblica. Appena vengo rieletto ripresento emendamenti portati in altre legislature”, assicura Gasparri.
Non c’è nessun tentativo di abolire o modificare quella legge sentendo le parole di Gasparri. “Come per il resto del centrodestra – continua – riterrei soddisfacente la totale e piena applicazione della legge 194. Soprattutto la parte in cui è previsto un aiuto maggiore per le eventuali madri. La mia proposta di legge poi propone semplicemente che ogni umano acquista la capacità giuridica dal momento del concepimento”. In questo caso, dunque, l’aborto sarebbe omicidio.
Le opposizioni, nel frattempo, tuonano contro questa proposta di Gasparri che il nuovo parlamento potrebbe prendere in considerazione. Per Riccardo Magi di + Europa “come previsto la prima mossa della destra è mettere i diritti delle donne nel mirino”. Per Monica Cirinnà, ex parlamentare e madre della legge sulle unioni civili, “non hanno fatto in tempo ad aprire la legislatura che già iniziano a tentare di attaccare i diritti acquisiti, a partire dalla 194. Perché è questo che fa la proposta di legge Gasparri. Saranno le piazze a fermarli, saremo in ogni luogo per opporci”.