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Foggia, crolla il soffitto del Conservatorio di Sant’Eligio: a rischio un pezzo di storia e una tappa dell’itinerario di fede

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Foggia, crolla il soffitto del Conservatorio di Sant’Eligio: a rischio un pezzo di storia e una tappa dell’itinerario di fede, mai valorizzato, legato al Servo di Dio, Don Antonio Silvestri.

“Il crollo del soffitto del Conservatorio del Buon Consiglio, annesso alla Chiesa di Sant’Eligio, rappresenta l’ennesimo colpo al patrimonio storico e spirituale di Foggia. Non si tratta solo di un danno edilizio, ma della perdita di un luogo simbolo della carità e della fede, indissolubilmente legato alla figura di Don Antonio Silvestri, sacerdote morto in odore di santità nel 1837.

Don Antonio fu Rettore di Sant’Eligio e padre spirituale della Congregazione della Madonna di Loreto. In quel luogo fondò e sostenne il Conservatorio del Buon Consiglio, un’opera dedicata alle donne anziane e ai poveri, basata sulla sola pubblica carità e sulla sua incrollabile fiducia nella Provvidenza. Dopo la morte della madre, lo stesso Don Antonio visse nella sacrestia della Chiesa, scegliendo di condividere l’umiltà e la povertà con coloro che assisteva.

Il Conservatorio di Sant’Eligio è però solo una delle tappe di un più ampio itinerario di fede e memoria cittadina legato alla figura del Servo di Dio Don Silvestri:
• La Chiesa della SS. Annunziata, dove da ragazzo prestò servizio per otto anni con modestia e dedizione.
• La Chiesa di Sant’Agostino, dove fu rettore e celebrava la messa e istruiva i fanciulli alla catechesi con carisma e instancabile pazienza.
• La Chiesa di San Giovanni di Dio, chiesa dell’ospedale, punto di partenza delle sue opere di carità verso gli ammalati e le anziane.
• Il Piano delle Fosse, nei pressi del quale trasferì il ricovero per le donne indigenti e inferme.
• Il Conservatorio dell’Addolorata, dove morì, consumato dal colera, dopo aver confessato i penitenti fino all’ultimo respiro.

La caduta di Sant’Eligio è dunque la perdita di un tassello fondamentale di questo percorso, un patrimonio spirituale e civile che rischia di essere cancellato dall’indifferenza. Una tappa di un pellegrinaggio spirituale che ben sarebbe potuto diventare un’attrattiva turistica.

Chiediamo all’amministrazione comunale e a quella regionale un intervento urgente per mettere in sicurezza e recuperare questo luogo, non solo per la sua valenza storica, ma per restituire dignità alla memoria di chi ha fatto della carità e del servizio agli ultimi la propria missione di vita.
Chiediamo altresì di organizzare un percorso della fede che ponga al centro la luminosissima figura spirituale di don Antonio Silvestri e i luoghi nei quali lasció un segno indelebile della sua presenza, a cominciare dal Conservatorio di Sant’Eligio.
Foggia non può continuare a perdere la propria storia senza reagire”.

Prof. Nunzio Angiola
Consigliere comunale a Foggia
Segretario provinciale del Movimento Cambia.

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