Politica Italia

Voto pugliese, ricerca Swg: per la vittoria su Fitto ha pesato il recupero dell’astensione

La vittoria del governatore pugliese Michele Emiliano, dopo il clamore del post-voto, è ora oggetto di studi sui flussi elettorali che ne hanno reso dirompente l’affermazione. Tra gli approfondimenti più interessanti c’è quello prodotto dalla ricerca della Swg, che ha comparato i dati di tutti i candidati governatori in campo domenica e lunedì scorso.Il caso pugliese è un unicum: Emiliano vince con una percentuale di solo un terzo di voti di centrosinistra. E così trova subito riscontro l’affermazione sorprendente del governatore di aver ricevuto anche «voti da elettori leghisti». I dati: del 46,8% di consensi a Emiliano, solo il 36% proviene dal centrosinistra.Il resto? Il 40% viene dall’astensionismo e conferma la forza comunicativa – tra web, drive-in su ispirazione del comunicatore Luca Rutigliano e mobilitazione di base porta a porta – del mondo emilianista. In particolare la comunicazione social ha avuto un effetto moltiplicare per la rete digitale aggregata intorno ai comitati digitali de «La Puglia ce la fa» (coordinati da Piero de Nicolo), vero megafono della propaganda progressista soprattutto sulla Sanità e sul rapporto con la gestione del 2005 operata da Fitto sugli ospedali.Sul presidente barese converge anche un 11% di lettori grillini, rafforzati nella scelta dagli appelli fragorosi di Marco Travaglio e Andrea Scanzi (sul web), giornalisti-influencer vicini all’arcipelago grillino. Infine c’è un 10% che viene dal centrodestra, un piccolo ma non irrilevante zoccolo duro di votanti che ha apprezzato il piglio decisionista di Emiliano, insieme alla sua verve nazionalpopulista.Il confronto con l’elettorato fittiano è questo: il centrodestra ha per il 69% raccolto un elettorato conservatore, e ha aggiunto un 24% di astensionisti mobilitati dall’unità della coalizione e dalla chance di essere in partita dopo tante sconfitte annunciate (nel 2010 e nel 2015). L’eurodeputato di Maglie ha sedotto poco i grillini (solo il 4%) e il centrosinistra dei delusi (solo il 2%). E nella sua coalizione in molti rilevano che la sua proposta politica sia stata troppo compassata e poco calibrata sulla pars destruens della narrazione dell’amministrazione uscente.L’analisi di Swg sulla crescita di Fdi? Per l’istituto i meloniani raccolgono solo il 34% di voto consolidato e militante, mentre il 32% viene altre forze di centrodestra attratte dal carisma della Meloni, e ben l’8% dal M5S, elettorato corteggiato grazie alla maggiore forza dei messaggi antipartitocratici della leader nazionale nelle ultime settimane. La Lega? Conferma solo il 28% del voto politico ricevuto alle Europee.E questo spiega il calo dei consensi, con un elettore su due che va su altre coalizioni. Stessa sorte per il M5S: conferma solo il 29% dei voti delle Europee, e cede il 17% al centrosinistra di Emiliano (con cui i parlamentari e i vertici pugliesi del Movimento non hanno voluto fare accordi), e il 6% al centrodestra.

La Gazzetta del mezzogiorno

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