Prof Finatti colpita dai pallini, il consiglio di classe modifica i voti: da 9 a 6 e 7
Ai ragazzi che hanno sparato pallini alla professoressa Maria Cristina Finatti, e che avevano ricevuto nove in condotta provocando molte polemiche, sono stati cambiati i voti in condotta. La scelta dell’Istituto Tecnico “Viola Marchesini” di Rovigo di premiare con voti alti in condotta i due studenti è stata contestata dalla professoressa, in maniera indiretta dal ministro Valditara e ha causato un vero e proprio dibattito pubblico contro questa decisione.
Il consiglio di classe ieri è ritornato a riunirsi e ha cambiato la sua decisione. I voti si sono trasformati in un sette e un sei. In particolare, lo studente che aveva preso nove in condotta è stato attribuito un sette, mentre agli altri che avevano avuto otto in condotta hanno avuto il voto riformulato in sei. La decisione era stata caldeggiata dal Ministro Valditara che ha inviato un’ispezione e aveva invitato il consiglio di classe a riconsiderare le decisioni prese. La dirigente scolastica, Isabella Sgarbi, ha parlato di opportunità nel “riflettere e rivedere le decisioni prese”, cosa che è stata fatta in maniera tempestiva.
Per Valditara questo caso è emblematico perché non si deve bocciare, ma bisognerà introdurre un pacchetto di misure che deve sostituire le sospensioni con i lavori socialmente utili. “Non sono favorevole a lasciare a casa, a non fare nulla, un ragazzo che si è comportato male, significa abbandonarlo a se stesso. Serve al contrario più scuola, coinvolgendoli maggiormente anche in attività di volontariato”.
La Finetti, la professoressa colpita, si era scagliata contro la decisione. Per lei, intervistata da Repubblica, la scuola non poteva premiare chi si era comportato in quel modo. “Vorrei sapere quali sono stati i criteri utilizzati per dare un nove in condotta e perché l’episodio è stato svalutato. Posso capire che si possano fare delle bravate, ma quello che mi ha delusa e indignata è che nessuno mi ha chiesto scusa. Se ci fossero stati un’ammissione di colpa, un sincero pentimento, un gesto umano di empatia sarebbe stato diverso. È l’indifferenza che ti distrugge”.