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Estate: Puglia la più “cliccata” sui siti, ma mancano aerei

Estate: Puglia la più ‘cliccata’ su siti ma mancano aerei

La Puglia è tra le regioni più cliccate sul web da coloro i quali vorrebbero programmare le prossime vacanze estive, ma, almeno per il momento, ciò non si traduce in prenotazioni vere e proprie. È quanto spiega all’Agi il presidente pugliese di Federalberghi, Francesco Caizzi, esaminando il mercato turistico regionale dal suo speciale osservatorio. “La nostra regione è tra quelle più cercate su internet e questo è un buon segno, ma le prospettive per questa estate restano poco favorevoli, almeno rispetto agli anni scorsi, in quanto prevediamo un significativo decremento delle presenze a causa dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Coronavirus”, afferma Caizzi. Grande assente sembra essere il mercato estero, che negli ultimi anni è cresciuto grazie ai collegamenti aerei, oggi quasi del tutto assenti. Federalberghi rileva, in particolare, come in un tale contesto il Salento, una delle aree della Puglia che più in questi anni ha visto incrementare i flussi turistici, sconta una situazione di isolamento. Molti voli per l’aeroporto di Brindisi, al servizio della penisola salentina, non sono stati riattivati dopo il lockdown, ma anche la domanda di mobilità, come sostengono gli operatori turistici, resta molto scarsa a causa della forte incertezza che regna sui mercati. “Vi è difficoltà a raggiungere la Puglia per mancanza di collegamenti aerei – rimarca Francesco Caizzi – e comunque io non riesco a dare colpe a qualcuno, né alla politica, né ad altri, perché in questo momento chi vorrebbe andare in vacanza è prudente e guarda con attenzione l’evolversi della situazione sanitaria. C’è una grande esigenza di sicurezza”.

Quanto ai numeri, le previsioni di Federalberghi sono decisamente al ribasso rispetto agli ultimi anni caratterizzati da una crescita continua: “Circa il 25-30 per cento delle strutture ricettive pugliesi non aprirà questa estate, mentre quelle che stanno ripartendo lo fanno in rodaggio, con la consapevolezza di dover vivere alla giornata”. Tra gli indicatori più significativi, quello delle prenotazioni fa segnare un forte decremento. Chi prenota lo fa soprattutto sotto data, ossia a ridosso del giorno di inizio della vacanza, mentre l’indice di occupazione delle strutture turistiche non supera il 20-30 per cento, stando ai dati di Federalberghi Puglia. Rileva Francesco Caizzi: “Mancano le prenotazioni nel lungo periodo. Si prenota negli ultimi 15 giorni. Oggi le strutture registrano un’occupazione che non va oltre il 30 per cento, mentre negli altri anni, in questo stesso periodo, eravamo pieni e ci preparavamo ad aumentare il personale. Purtroppo questa situazione avrà ripercussioni anche sul mercato del lavoro, perché sarà riassunto solo il cinquanta per cento del personale. Soffrono le strutture dell’entroterra, appannaggio dei turisti stranieri, mentre sono più avvantaggiate quelle che hanno l’accesso al mare, grazie al fatto che i turisti italiani, che quest’anno saranno prevalenti, prediligono le spiagge”, conclude il presidente pugliese di Federalberghi, Francesco Caizzi. Restando al turismo balneare, non mancano i malumori tra i gestori dei lidi che hanno chiesto al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, di allentare le misure di distanziamento sociale. “Ho scritto, a nome di tutti i colleghi, al governatore della Puglia per chiedere di rivedere le regole troppo stringenti che i bagnanti si rifiutano di rispettare – informa il presidente dell Cna Balneatori pugliese, Giuseppe Mancarella-. Stiamo perdendo i clienti perché stare in spiaggia è diventato un sacrificio, tra divieti, numero chiuso sotto l’ombrellone e questionari all’ingresso. Così non si può andare avanti”.

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Redazione

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