Emergenza rifiuti nel quartiere Ferrovia: a Bari si può conferire di domenica, a Foggia no

Emergenza rifiuti nel quartiere Ferrovia: a Bari si può conferire di domenica, a Foggia no
Cassonetti che strabordano, sacchetti accatastati sui marciapiedi, odori nauseanti che si insinuano nelle abitazioni. È lo scenario quotidiano che ormai i residenti del quartiere Ferrovia di Foggia conoscono fin troppo bene.
Negli ultimi giorni sono arrivate segnalazioni da via Monfalcone, via Montegrappa e via Piave: immagini che parlano da sole e mostrano cassonetti ridotti a montagne di immondizia, con rifiuti che restano lì per giorni. Ma il problema non nasce da un aumento improvviso della produzione di rifiuti: nasce da precise scelte.
Nel giro di un anno sono stati eliminati due punti di conferimento dell’immondizia proprio nell’area “calda” del quartiere, quella dove si concentrano oltre settanta attività commerciali, in gran parte etniche. Una scelta che non ha previsto alternative, con un effetto inevitabile: gli esercenti riversano i propri rifiuti nei pochi cassonetti rimasti nelle vie vicine, che non sono dimensionati per assorbire un flusso così massiccio.
A complicare tutto c’è la raccolta dell’immondizia: a Foggia, AMIU Puglia non effettua la raccolta la domenica e vieta il conferimento dei rifiuti. Una regola che contrasta con quanto avviene a Bari – dove opera sempre AMIU – dove i cittadini possono smaltire anche nei giorni festivi e, soprattutto, dove i controlli esistono davvero e le multe fioccano. Risultato: i foggiani pagano la stessa TARI dei baresi, ma questi ultimi ricevono servizi decisamente migliori.
Sarebbe sufficiente elevare alcune multe mirate nel quartiere Ferrovia per dare un segnale chiaro: basterebbe, ad esempio, leggere le etichette sui cartoni per risalire a chi non conferisce correttamente i rifiuti, proprio come avviene nelle città civili. Senza controlli, il messaggio è opposto: ognuno può fare come vuole, tanto non ci sono conseguenze.
Di fronte a questa situazione, non bastano più palliativi. Serve un cambio di paradigma. Una proposta concreta potrebbe essere l’istituzione di una Zona Franca Urbana (ZFU) per il quartiere Ferrovia. Le ZFU sono strumenti previsti dallo Stato per le aree economicamente svantaggiate: prevedono agevolazioni fiscali e contributive per le imprese che operano in questi contesti, al fine di favorire la rinascita economica e sociale. In passato anche il Comune di Foggia aveva individuato alcune aree come ZFU, riconoscendo la necessità di interventi straordinari.
Ebbene, oggi nessun quartiere è più svantaggiato del Ferrovia: oltre al degrado sociale e alla criminalità diffusa, i residenti si ritrovano a pagare una delle tasse sui rifiuti più alte d’Italia per vivere circondati dall’immondizia. È giunto il momento di valutare la sospensione o la riduzione della TARI – seguendo la scia di altri Comuni – per i residenti del quartiere e per le attività commerciali regolari, compensandola con agevolazioni legate a una ZFU. Non come “regalo”, ma come risarcimento minimo per una condizione di vita che nessun’altra parte della città sopporta. La TARI, pur non rientrando automaticamente tra le esenzioni della ZFU, può essere ridotta o sospesa dal Comune nell’ambito dello stesso provvedimento, come già avvenuto in altri contesti comunali.
Il quartiere Ferrovia non può essere trattato come una discarica a cielo aperto. I cittadini non chiedono privilegi, ma giustizia: servizi adeguati in cambio delle tasse pagate, controlli reali contro chi abbandona i rifiuti, e misure straordinarie per una zona che oggi rappresenta la ferita più profonda della città.
Foggia non può permettersi di girare lo sguardo: il degrado del quartiere Ferrovia non riguarda solo chi ci abita, ma l’immagine stessa della città.