L’emergenza in emergenza


Una delle battaglie più urgenti, negli anni ne ho fatto oggetto di innumerevoli articoli per il quotidiano con cui collaboro, una vera e propria ‘macchia’ (una delle tante) nella folle gestione del sistema sanitario da parte di Emiliano e sodali: il completamento della internalizzazione del personale del 118, la definizione di graduatorie e concorsi, e l’avvio del servizio dell’emergenza-urgenza nell’alveo della fatidica, agognata e attualmente inarrivabile unica regia perché il modello di Agenzia Regionale (AREU) si è rivelato errato e oneroso e sarebbe in procinto di essere abortito prima ancora di nascere.
Nel frattempo si naviga a vista nonostante si tratti di un servizio di primaria importanza che viene mantenuto in vita grazie anche al lavoro di tantissimi volontari che non hanno garanzie assicurative, previdenziali ed economiche.
Almeno sulla carta, la procedura è stata avviata dall’Asl di Foggia per le restanti 19 postazioni che aveva inspiegabilmente lasciato alle associazioni di volontariato attuando la internalizzazione per un’altra ventina di esse. L’annuncio, manco a dirlo ma va bene lo stesso purché si faccia realmente, e arrivato lo scorso giugno, in odor di campagna elettorale per le Regionali di settembre 2020. Nulla di fatto ancora per le altre Asl. Come al solito si usano più pesi e più misure, in ordine sparso, secondo la logica del divide et impera, senza una visione d’insieme del servizio e del sistema regionale del soccorso sanitario extra ospedaliero.
Chi si è reso responsabile di questo scempio vada a casa e lasci lavorare chi lo fa con spirito di servizio verso la collettività.
Annamaria Vitulano