Emanuela Orlandi, aperta una nuova inchiesta della Procura di Roma

Nuovo colpo di scena sulla vicenda della scomparsa di Emanuela Orlandi. La procura di Roma apre una nuova inchiesta, la terza in quarant’anni, sulla scomparsa della ragazza vaticana. Dopo le due inchieste archiviate, il fascicolo aperto dal Vaticano lo scorso gennaio e la commissione bicamerale del Parlamento, il procuratore Francesco Lo Voi ha deciso di indagare ancora sulla scomparsa della Orlandi. Curerà la nuova inchiesta il pubblico ministero Stefano Luciani. La procura di Roma, dopo tanti anni dalla scomparsa avvenuta il 22 giugno 1983, spera di ritrovare una collaborazione piena e fattiva con il promotore di giustizia della Santa Sede, Alessandro Diddi, che nelle scorse settimane ha già sentito testimoni in tonaca e lo stesso Pietro Orlandi, fratello di Emanuela. 

“Dopo 40 anni non è facile trovare nuovi argomento e nemmeno fare le pulci alle attività svolte dagli inquirenti dell’epoca, ogni situazione va contestualizzata, ma non è da escludere che sarà coinvolta nuovamente la Procura, motivo per cui non posso parlare”, ha anticipato Lo Voi. 

Secondo fonti investigative, la Procura di Roma avrebbe già acquisito degli atti, messi a disposizione dal Vaticano, nell’ambito di un procedimento avviato in precedenza. Questo procedimento era stato avviato dopo che il Consiglio Superiore della Magistratura aveva chiesto informazioni su un esposto presentato al consiglio proprio dai familiari di Emanuela. 

“È una cosa positiva che la Procura di Roma abbia acquisito atti dal Vaticano perché per la prima volta ci sarà una collaborazione, sempre negata in passato, tra Santa Sede e magistratura ordinaria. Il nostro augurio è che ci sia una cooperazione leale tra la procura di Roma e il Vaticano alla ricerca della verità”, ha dichiarato Pietro Orlandi.