Edilizia sociale e rigenerazione urbana: ecco come sono connesse

Nella nostra guida di oggi parleremo di un argomento molto peculiare e di come, questo, si colleghi alla rinascita di territori urbani persi o caduti in stato di degrado o abbandono. Tratteremo, infatti, di edilizia sociale, una tematica strettamente collegata alla rigenerazione urbana. Andando per gradi, infatti, possiamo identificare la prima come la soluzione migliore per permettere a nuclei familiari e persone singole in una condizione di disagio economico di poter accedere a immobili vivibili con i quali poter condurre una vita dignitosa.
Parlare di rigenerazione urbana, invece, significa fare riferimento a tutte quelle pratiche che volgono al miglioramento della qualità della vita dei cittadini per mezzo della riqualificazione di aree urbane che, come detto, vertono in stato di degrado o abbandono. È chiaro, dunque, che le opere di rigenerazione urbana, allo scopo di essere applicate con efficacia, devono passare anche attraverso la creazione di alloggi dal prezzo contenuto che si discostano dall’edilizia popolare e dal libero mercato immobiliare, ponendosi nel mezzo, e offrendo la possibilità di dare sistemazioni di qualità a chi ne necessita, provvedendo anche alla riqualificazione degli edifici già esistenti.
Insomma, grazie all’edilizia sociale è possibile migliorare notevolmente il territorio cittadino e le periferie – come testimonia il Fondo Ca’ Granda –fornendo a chi è in condizioni economiche svantaggiate, una casa in cui poter alloggiare senza scendere a compromessi con la qualità della vita, spesso riqualificando aree cittadine. Nelle prossime righe andremo a scoprire tutto ciò che c’è da sapere sul legame che tiene uniti il social housing e la rigenerazione urbana.
Come sono connesse l’edilizia sociale e la rigenerazione urbana?
L’edilizia sociale e la rigenerazione urbana camminano di pari passo nell’obiettivo concreto di offrire soluzioni abitative dignitose a cittadini che vertono in condizioni economiche svantaggiate, al contempo, ragionando in un’ottica sostenibile di servizi condivisi, ottimizzando i consumi e migliorando le zone di periferia e i grandi territori urbani delle metropoli del nostro Paese e non solo.
Di sicuro, la rigenerazione urbana fornisce un forte impulso economico per il miglioramento delle aree abbandonate. Per questo motivo, insieme al social housing, le due branche dell’urbanistica permettono alle zone di disagio sociale di respirare nuova vita, creando nuove opportunità di lavoro, riducendo la disoccupazione e, di conseguenza, migliorando la qualità generale della vita di quartiere, anche grazie a soluzioni per i giovani e all’introduzione di nuovi punti di ritrovo e servizi efficienti.
Quali sono i vantaggi dell’edilizia sociale?
Come già precedentemente accennato, l’edilizia sociale offre numerose possibilità in ambito territoriale e di sviluppo urbanistico. Il social housing garantisce l’accesso a soluzioni abitative dignitose a chi, altrimenti, non potrebbe riversarsi nel mercato immobiliare libero, fornendo loro alloggi a costo calmierato. In questo modo, si agisce sulla povertà abitativa, riducendola, e si migliora la qualità della vita delle persone.
Tutto questo ha un impatto sociale positivo, abbattendo le disuguaglianze nei territori urbani, tra diverse fasce sociali, rendendo possibile la vita anche in quartieri vicini ai principali servizi pubblici e infrastrutture. Chiaramente la rigenerazione urbana si lega in positivo all’edilizia sociale, come abbiamo visto negli scorsi paragrafi e, al contempo, favorire la salute mentale e fisica delle persone, non soltanto attraverso il miglioramento della vivibilità delle aree urbane, ma grazie anche all’impatto che le opere di riqualifica possono avere. Non dimentichiamo, inoltre, che il social housing si sviluppa in un’ottica ecosostenibile, favorendo anche l’ambiente.