Dog Waterpark a Bari: perché sembra una realtà lontanissima da Manfredonia
Nonostante una non notevole distanza territoriale tra Bari e Manfredonia, i progetti comunali e la loro istantanea realizzazione sembrano tracciare una linea differenziale tra due città che dovrebbero avere le medesime potenzialità.

Il Dog Waterpark di Bari venne inaugurato quasi un anno fa, grazie all’intraprendenza e voglia di sperimentare da parte di Rossella Di Palma, imprenditrice ed educatrice cinofila che ha voluto cimentarsi nella fondazione del primo parco acquatico per cani nel territorio pugliese.
Il parco offre:
• ampi spazi di gioco;
• docce riservate ai cani;
• ombrelloni e sdraio per garantire relax ai presenti;
• una grande piscina di 33 metri;
• uno staff utile alla sorveglianza costante degli animali
Nato come un semplice luogo di ritrovo e di svago per gli amici a quattro zampe, il Dog Waterpark continua nel tempo ad acquisire notevole credibilità, grazie sia a frequenti incontri con veterinari e sanitari per chiarire dubbi riguardo la salute e la gestione dei cuccioli, ma anche all’organizzazione di feste di compleanno o party a tema.
L’analisi da mettere a punto ora, dopo aver chiaramente espresso le potenzialità di un progetto di questo tipo, deve basarsi sulle limitazioni, spesso offuscate o invisibili, che non permettono la realizzazione di un’iniziativa simile nella città di Manfredonia o nella provincia circostante.
I cani e gli animali in generale sono sempre più parte integrante della società moderna e della famiglia tipo, motivo per il quale ci si chiede spesso il perché della mancanza di aree cani adibite a incontri, svago o indirizzate ai semplici bisogni.
Come certificano i dati ASL, ci sono circa 64.000 cani registrati in tutta la provincia di Foggia, con la proporzione quindi di un cane ogni 19 abitanti. Tale numero dev’essere un pretesto maggiore affinché si possa arrivare ad una presa di posizione netta, da parte dell’amministrazione pubblica che attraverso la gestione finanziaria e al suo bilanciamento dovrebbe essere in grado di creare luoghi come Dog Waterpark o Dog Toilet, ma che col tempo sfrutta sempre più le risorse economiche in progetti con zero futuribilità.
Non si tratta più ormai solo di curare l’ambiente, di limitarsi a curare la condizione fisica degli animali domestici o di contrastare l’abbandono, ma è necessario curare la loro componente psico-fisica migliorando i servizi, e cercare di trovare, nell’innovazione, la soluzione. Finché non ci sarà volontà politica e visione sociale per investire anche nel benessere animale, Manfredonia continuerà a rincorrere, invece che guidare. E a pagarne il prezzo, saranno in silenzio anche i nostri animali.
Le adozioni aumentano sempre più, ma come mai la tutela dei bisogni degli animali è vittima del processo inverso?