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Dipendenza dal gioco d’azzardo: i sintomi fisici e psicologici

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La dipendenza da gioco d’azzardo patologico è più comune di quanto si crede. Colpisce diversi soggetti, anche insospettabili, spesso senza che nemmeno se ne rendano conto. In tal senso, di particolare importanza è il riconoscimento dei sintomi fisici.

Non lasciamo mai nulla al caso: un cambiamento improvviso e repentino non è mai indice di “una brutta settimana”

I segnali da “tenere d’occhio”

Uno dei primi segnali da non sottovalutare è l’aumento dell’irritabilità. Se una persona sembrasse più nervosa o ansiosa del solito, potrebbe essere un campanello d’allarme.

Inoltre, chi è affetto da dipendenza da gioco d’azzardo apparirà sempre più stanco con occhiaie e volto scarnito… Questo perché tenderà a trascorrere diverse notti insonni a giocare… e quanto più sarà sfortunato più persevererà.

Teniamo d’occhio anche i “cambiamenti nell’appetito”: alcuni sviluppano la tendenza a mangiare di meno, mentre altri potrebbero cercare conforto nel cibo.

Altri sintomi fisici

Altri i sintomi fisici sono: mal di testa frequenti, tensione muscolare. Se noti che qualcuno è sempre teso o si lamenta di dolori fisici senza una spiegazione apparente, non ignorare questi segnali.

Non è facile, infatti, restare ore e ore al computer, alle macchinette o comunque nella stessa posizione senza avvertire in seguito dolore. Cervicale e torcicollo sono i fastidi che insorgono più in fretta.

 Se osserviamo un incrementarsi di questi disagi senza un motivo apparente, allora è chiaro che qualcosa non va. È importante affrontare subito questi problemi, chiedere le cause, anche se il giocatore mentirà, non solo per il suo benessere fisico, ma anche per quello psicologico.

La psiche dietro la dipendenza

In aggiunta ai segnali fisici, la dipendenza dal gioco d’azzardo porta con sé anche una serie di sintomi psicologici da considerare.

 Nessuno è immune dall’essere sopraffatto da pensieri ed emozioni negative quando la pressione si fa intensa.

Il cambiamento dell’umore in simili casi è l’indicatore “chiave”.

Momenti di euforia, improvvisa e immotivata tristezza, senso di colpa e vergogna sono emozioni comuni tra coloro che soffrono di questi problemi.

I segni dell’autodistruzione

I primi segnali di “autodistruzione” sono: l’isolamento (per timore del giudizio degli altri), la menzogna continua e l’ansia. La preoccupazione costante per i soldi (come guadagnarli o reperirli in fretta) e per le scommesse di qualunque natura esse siano, crea a poco a poco un ciclo vizioso e infernale di stress e ansietà.

Proprio per questo, gli attacchi di panico possono diventare una realtà quotidiana.

E c’è di più. Chi ha una dipendenza dal gioco può trascurare amici e familiari, con la tendenza all’autoisolamento. E più si è soli, più ci si sente tristi, più si persevera nel giocare cifre sempre più grosse.

Certo questo perché per sopperire alle “emozioni forti” se ne cercano altre ancora più forti. Ma questo, se non si agisce per tempo, conduce inevitabilmente alla rovina.

Cosa fare se sospetti una dipendenza dal gioco d’azzardo

Resta cruciale agire per tempo prima che sia troppo tardi. La prima cosa da fare è affrontare la situazione: parlarne apertamente può essere un passo fondamentale. Invita la persona a condividere i propri pensieri senza alcun giudizio. È importante che si senta capita… Non è facile, ma neanche impossibile.

 Chi è affetto da dipendenza non ammetterà mai di avere un problema a meno che non siamo noi abili a lasciarglielo confessare. Una sana comprensione è alla base di tutto. Mai puntare il dito, ma sempre “tenere la mano”. Invitare il “malato” a confidarsi senza giudizio è il primo step da seguire.

Infine, un’adeguata educazione sulle conseguenze e sulle alternative disponibili è cruciale. Giocare d’azzardo può sembrare un modo per divertirsi, ma può rapidamente trasformarsi in un problema serio.

L’aiuto della terapia: il centro San Nicola

La terapia è un’opzione da considerare. Ci sono professionisti che sanno come affrontare le difficoltà legate al gioco d’azzardo. Gruppi di supporto che offrono aiuto reciproco possono fornire un ambiente sicuro in cui condividere esperienze e ricevere incoraggiamento. Indispensabile rivolgersi sempre a persone competenti e specializzate nel problema per arrivare al sicuro successo.

Il centro San Nicola in questo rappresenta un aiuto prezioso ed efficace. L’ospite godrà di un periodo di pace e recupero “a tutto tondo” immerso nella calma serenità delle campagne e di uno scenario quasi paradisiaco.

Inoltre, ricomincerà da sé stesso e dal proprio reinserimento nella società grazie ai corsi di formazione messi a disposizione nella struttura.

Solo due mesi per un recupero rapido ed efficace. Il “dipendente” non viene mai lasciato solo: potrà sempre avvalersi di un valido supporto psicologico anche terminato il suo periodo di soggiorno.

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Redazione

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