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Di Maio verso l’addio al M5S: nasce “Insieme per il futuro”. Di Battista: “Ignobile tradimento, non senso di responsabilità”

Luigi Di Maio gioca d’anticipo e potrebbe lasciare già oggi – con una folta schiera di parlamentari – il MoVimento 5 Stelle. Fonti vicine al ministro degli esteri, infatti, hanno fatto sapere che fra ieri e oggi sono state raggiunte le firme per formare un nuovo gruppo parlamentare di tutti i fuoriusciti dal partito di Beppe Grillo e Giuseppe Conte. Si parla, stando alle indiscrezioni parlamentari, di 14 senatori e di 22 deputati che hanno già annunciato le dimissioni dai gruppi M5s. Il nuovo gruppo di Di Maio si chiamerebbe “Insieme per il futuro”. 

Alla Camera, i primi che potrebbero seguire il Ministro sarebbero Gianluca Vacca, Sergio Battelli, Alberto Manca, Caterina Licatini, Giorgio Iovino, Vincenzo Caso, Davide Serritella, Daniele Del Grosso, Paola Deiana, Filippo Galinella eElisabetta Barbuto. Al Senato, invece, i parlamentari sarebbero 14, fra cui: Emiliano Fenu, Fabrizio Trentacoste, Antonella Campagna, Vincenzo Presutto, Primo Di Nicola e Simona Nocerino. 

Seguirebbe Di Maio anche l’On. Maria Luisa Faro di San Nicandro Garganico ed eletta nelle file pentastellate nel 2018 nel collegio plurinominale Puglia4.

Lo strappo con il Movimento guidato da Giuseppe Conte è sicuramente basato sulla risoluzione da votare in Senato oggi sull’invio delle armi in Ucraina. L’accelerazione di questo strappo, che si sta consumando in questi minuti, è proprio su questo punto. Il Movimento5Stelle, infatti, potrebbe ritirare la delegazione dei Ministri.

In attesa del voto alla risoluzione, Alessandro Di Battista, ex frontman del movimento, ha commentato così gli sviluppi degli ultimi minuti. “Della nuova scissione del Movimento 5 Stelle (ricordo che ne avvenne giù una dopo l’ok al governo Draghi) e della nascita del nuovo gruppo altantisti e europeisti o moderati e liberali, non mi importa nulla. Ho lasciato il Movimento esclusivamente per questioni politiche quando venne prese la decisione scellerata (e suicida) di entrare nel governo dell’assembramento”.

“Ciò che avviene oggi è soprattutto frutto di quei giorni. Un movimento nato per non governare per nessuno – prosegue – ha il diritto di evolversi e governare con qualcuno per portare a casa risultati. Non ha alcun diritto di governare con tutti per portare a casa comode poltrone. Si chiama ignobile tradimento. Non senso di responsabilità”. 

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