Politica Italia

Decaro non ci sta: “Abbiamo perso. Bisogna modificare l’intero modello del Pd: basta capicorrente e potere per il potere”

La grande sconfitta di Enrico Letta e del Partito Democratico, che si è fermato sotto la soglia psicologica del 20%, avrà ripercussioni forti sulla struttura del partito. Letta, che non si candiderà al congresso, questa mattina ha annunciato di voler svolgere e aprire al più presto una profonda riflessione sul futuro e sul destino del Pd. 

La riflessione interna è partita, in verità, già un mese fa, in piena campagna elettorale. Tanti, infatti, sono i contendenti allo scranno più alto del partito che aveva a cuore una vocazione maggioritaria ormai dimenticata. Il primo a criticare molto le scelte di Letta è stato Stefano Bonaccini, il presidente dell’Emilia-Romagna, convinto che bisognasse allargare molto di più il perimento della coalizione del centrosinistra. 

Ad aprire altri ragionamenti sul Pd e sul futuro della sinistra è stato anche Antonio Decaro, l’amatissimo sindaco di Bari, presidente dell’Anci. “Abbiamo perso. Ha perso il Partito Democratico. Ha perso l’idea di politica e di Paese che abbiamo proposto agli italiani. E guai se l’analisi del voto, a qualsiasi livello, non partisse da queste due parole”, ha scritto Decaro. 

Il sindaco, che critica apertamente la legge elettorale e il sistema mancato delle preferenze, ha scritto a lungo sulle responsabilità del Pd e sulla gestione (spesso poco interessata ai temi e alle questioni) di molti dei dirigenti e capi-corrente. “In queste ore sarebbe troppo facile sparare a zero sul segretario nazionale del Partito Democratico. E sarebbe inutile. È l’intero modello su cui il PD si fonda che va smantellato. Basta con i capi corrente che fanno e disfano le liste a propria immagine e somiglianza. Basta con questo esercizio del potere per il potere. Basta con l’autoconservazione come unico scopo della politica. O saremo capaci, finalmente, di azzerare questi meccanismi perversi e di ritornare a parlare alle persone, oppure la sconfitta perpetua alle elezioni politiche sarà il nostro ineluttabile destino”. 

Poi, l’affondo sul Pd regionale. E, dunque, una dura presa di posizione (indiretta) contro Michele Emiliano, governatore della Puglia che, soprattutto in questa competizione politica, ha determinato molto le liste elettorali pugliesi. “In questo scenario, il risultato barese potrebbe oggi farmi pronunciare la classica frase da talk show del giorno dopo: “Il PD ha retto”. Ma voi mi conoscete. Non è questo il mio stile. Non è questa la mia idea di politica. Io, come sempre, quando vi incontro per strada voglio potervi guardare negli occhi. E potervi parlare in faccia. Con il rispetto, reciproco, che tra noi c’è sempre stato. E quindi non posso che riconoscere, anche qui a Bari, la nostra sconfitta. Per trarre da essa insegnamento, metabolizzarla e andare avanti”. 

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