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Cyber Crimini, poliziotti ospiti a Manfredonia per contrastare il fenomeno

I numeri che riassumono il lavoro svolto nel corso del 2015 dagli agenti della polizia postale, impegnati a contrastare fenomeni criminosi che si diffondono grazie all’uso di internet, sono ragguardevoli. Ed evidenziano che i cyber crimini sono spesso difficili da controllare. I reati – di varia natura – sono tutti accumunati dalla violenza propagata dalla rete internet e gli agenti li elencano: cyber bullismo,   financial cyber crime, cyber terrorismo, attacchi informatici e pedopornografia. Che hanno fatto registrare il maggior numero di operazioni di intelligence che si sono concluse con arresti e denunce.

Nello specifico – si legge in una nota – il crimine legato alla pedopornografia on line si è esteso a tutte le piattaforme internet. Facebook e altri social network diventano – secondo gli investigatori –  le piattaforme di maggiore pericolo per i più piccoli: è lì che vengono adescati con diverse modalità. Ai social si associa la diffusione delle cosiddette reti “darknet”, zone profonde e nascoste del web dove l’utilizzo di tecnologie sofisticate rende inefficaci i tradizionali mezzi di accertamento delle identità on line. A contrasto della pedopornografia gli agenti hanno effettuato 67 arresti e denunciato 485 persone accusate di aver adescato di minori online e aver prodotto, divulgato e  commercializzato materiale pedopornografico. Dalle complesse operazioni di prevenzione è scaturita un’assidua attività di monitoraggio della rete: sono stati controllati quasi 18mila siti internet e di questi, quasi 2mila sono stati inseriti in black list.

Il web è terreno fertile ovviamente per la diffusione di reati informatici che possono contare su un’ampia disponibilità di sistemi di anonimizzazione che consentono di nascondere dati utili all’identificazione di chi accede al  web e commette reati. Il Centro nazionale anticrimine per la protezione delle infrastrutture critiche rende noto di aver  gestito complessivamente 13500 monitoraggi della rete che hanno riguardato infrastrutture critiche informatizzate di interesse nazionale  sia pubbliche sia  private. I numeri raccontando di 633 attacchi informatici nei confronti di servizi internet relativi a siti istituzionali e infrastrutture critiche informatizzate di interesse nazionale, 987 alert diramati per vulnerabilità riscontrate su sistemi informatici/telematici o per minacce nei confronti degli stessi, 85 richieste di cooperazione nell’ambito del circuito “high tech crime emergency”, 55 persone denunciate e due arrestate.

Nel settore del cyberterrorismo l’ultimo anno ha visto l’affermazione di una strategia mediatica messa in campo dalle organizzazioni terroristiche di matrice religiosa islamista che ha indotto gli investigatori della polizia postale a monitorare con maggiore costanza e attenzione il web con lo scopo di individuare – e fermare –  forme di proselitismo e segnali precoci di radicalizzazione in rete oltre a iniziative di natura razzista, xenofoba, sessuofobica, o comunque ispirate a reati di odio.

Nell’anno 2015 i poliziotti – impegnati al contrasto al financial cyber crime – hanno potuto bloccare somme illecitamente sottratte – per un totale vicino al 66 milioni di euro – e recuperare quasi tre milioni di euro.  Sono emersi nuovi crimini come  il phishing o la clonazione di carte di credito, realizzati tramite furti massivi di identità digitali.

Gli agenti hanno però messo a punto iniziative a contrasto della cyber criminalità. Tra queste, “Una vita da social” finalizzata al contrasto del fenomeno del cyber bullismo. Si tratta di un progetto che intende avvicinarsi alle nuove generazioni evidenziando sia le opportunità del web sia rischi di cadere nelle tante trappole dei predatori della rete. A disposizione degli utenti c’è la pagina facebook di “Una vita da social”, gestita direttamente dalla polizia postale, su cui vengono pubblicati gli appuntamenti, le attività, i contributi eccellenti di tutte le tappe del tour e dove i giovani internauti possono “postare” direttamente le loro impressioni ad ogni appuntamento. Il progetto “Una Vita da Social” toccherà la Puglia nei primi mesi del 2016: Manfredonia e Taranto le città che per prime ospiteranno i poliziotti che spiegheranno le iniziative a contrasto dei cyber crimini.

 

http://www.tarantosette.it/dettaglio.asp?id_dett=28079&id_rub=58

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Redazione

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